GASPORT (C. ZUCCHELLI) - «Voglio restare qui, con la Roma non ho problemi». Ieri mattina Marquinhos è stato convocato nellufficio del direttore sportivo Sabatini per chiarire le sue dichiarazioni di un paio di giorni fa in Brasile. Lintervista era autorizzata, m
Periodo no Potenziale fenomeno, o fenomeno e basta, lo è e rimane tale. Volendo e dovendo fare i pignoli però, Marquinhos sta giocando un po meno bene di prima. Il rendimento, tra Zeman e Andreazzoli, è rimasto uguale in termini di media voto (per la Gazzetta 6 col boemo e 6 col suo successore), ma a pesare sono gli errori commessi nelle ultime settimane. Nel girone di ritorno Marquinhos ha sofferto spesso: con lInter, ad esempio, si perde Livaja e solo il palo lo salva. Col Cagliari concede il cross a Sau sulla prima rete e poi lo stesso attaccante lo fa fuori nellazione del quarto gol. Nel derby causa il rigore per la Lazio, col Pescara si fa sorprendere da Caprari e regala libertà inattesa anche a Sforzini.
Fondamentale Sarà che tutti si sono abituati troppo bene, ma prendendo in mano la carta didentità (19 anni da compiere il 14 maggio) e guardando lapparecchio che ha nei denti, forse gli si può ancora perdonare molto. Di certo, questanno è stato fondamentale. E uno che recupera tanti palloni, 155, con una media di 6.74 a partita (la media per il suo ruolo si ferma a 4.20), non li butta mai via - 736 passaggi positivi, 32 di media ad incontro (media per ruolo 27.47) - e si fa sentire con gli avversari.
Guai muscolari e paura Marquinhos da più di un mese gioca con un problema muscolare. In allenamento non spinge, in partita spesso è frenato. E questa per lui è una situazione nuova: in Brasile si allenava tanto magiocava poco, solo 6 presenze, contro le 23 di questa stagione. E il quadruplo delle partite, sempre considerando la trasformazione fisica ancora in corso di un diciottenne, può fare la sua parte. Così come può fare la sua parte lincapacità di convivere con pressione e improvvisa popolarità. Per questo la Romaparla spesso con chi lo gestisce e con la famiglia. Lobiettivo è quello di tenerlo per tanti anni dandogli il tempo di crescere con calma. Con la benedizione di tutti, a partire da Francesco Totti. Uno che, dopo un paio di allenamenti, di lui ha detto: «Questo è un fenomeno ». Parola di intenditore.