CORSPORT (R. BOCCARDELLI) - Forse perché ha sentito odore di... stadio. Forse perché anche la cosa più bella di Siena (peraltro città bellissima) è la strada per... Roma. Insomma, quando cè di mezzo la squadra giallorossa Massimo Mezzaroma non può esimersi dallesprimere ciò che sta indelebile nel suo dna: lamore per
AVANTI, CE POSTO - Così fa notizia ma non è certo sorprendente lintervista di ieri in cui Mezzaroma, presidente del Siena, si propone in qualche modo per rientrare nella Roma. Come, dove e quando, tutto da verificare naturalmente. E allora lasciamo da parte i regolamenti, che al momento non consentirebbero la contemporaneità di funzioni in due club di serie A. Non era la Roma quella società a caccia di soci finanziatori con i quali dividere le sorti di quello che dovrebbe diventare un top club a livello internazionale? E non era Unicredit quellistituto bancario proprietario della Roma al 40% e che ne cederebbe volentieri il 20? Invece di inseguire sceicchi più o meno da mille e una notte cè per esempio un Mezzaroma di provata fede e che ha già frequentato Trigoria attraverso il papà Pietro, che per sei mesi nel 1993 divise con Sensi la proprietà della Roma, prima di cedere a Franco Sensi lintero pacchetto. (...)
RINFORZI - Per ovvie ragioni, Mezzaroma è interessato a tornare in qualche modo alla base anche in funzione stadio. Unopera che innescherà inevitabilmente un vorticoso giro di affari. Non a caso lattuale numero uno del Siena ha speso parole di grande stima per Luca Parnasi, il costruttore che ha firmato un contratto con la Roma per la costruzione del nuovo impianto (al progetto del quale sta lavorando in questi giorni larchitetto Meis) sul terreno di sua proprietà a Tor di Valle. (...)