IL ROMANISTA (D. GALLI) - Totti e i suoi fratelli. Francesco è lurgenza, la priorità, il principe dei rinnovi. Perché il Capitano non può entrare negli ultimi dodici mesi di contratto, la Roma ne è perfettamente consapevole e interverrà apposta. Anzi, lo sta già facendo con delle precise dichiarazioni di intenti da parte del suo presidente.
Per Lamela la situazione è pressocché identica, se non fosse che Erik guadagna già abbastanza (2 milioni 150 mila euro a stagione, più i premi) per un prospetto di campione che non ha ancora trovato la quadra, per un diamente ma grezzo, per un attaccante che si esalta nelluno contro uno ma pecca ancora di inesperienza. Qualche tempo fa la Roma ha rifiutato unofferta indecente e anche in questo caso, una volta terminata la stagione, partiranno le trattative per un ritocco al contratto, che dovrebbe essere allungato di un anno (quello attuale scade a giugno 2016). Per Sabatini è quasi un figlioccio. Per prenderlo condusse due anni una trattativa che si rivelò estenuante non tanto nei rapporti con il River Plate, quanto in quelli con la pletora di procuratori che rappresentavano Lamela. I fatti, sia per Erik sia per Marquinhos, gli hanno dato ampiamente ragione. Assieme a Pjanic, sono i talenti sui quali la Roma intende costruire il proprio futuro. Roma che è rimasta particolarmente infastidita dai vari rumors di mercato che spesso la ritraggono come una specie di supermarket a disposizione di qualche riccone della Premier. Marcos, Pjanic e Lamela non saranno venduti al miglior offerente, perché questo club non ha bisogno di cedere per comprare. Qualche elemento partirà certamente - Osvaldo quasi certamente, è incerto il destino di De Rossi - e il ricavato servirà ad accrescere un budget che la società stanzierà a prescindere da entrate e uscite.