LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Anche se a questo punto un ulteriore slittamento non sorprenderebbe davvero nessuno, domani Roma e Lazio dovrebbero conoscere data e orario della partita in cui si giocheranno la Coppa Italia. Una decisione diventata, a quasi due settimane dalla prima riunione organizzativa, questione ai limiti della farsa.
L'ultima proposta arrivata sul tavolo delle istituzioni è quella di un posticipo del fischio d'inizio di oltre 24 ore sulla data prevista del 26 maggio, con appuntamento per tutti alle 21 di lunedì 27: una soluzione molto gradita al sindaco Alemanno, che vorrebbe evitare la concomitanza con le elezioni comunali. Proposta però irricevibile, secondo i due club e non solo, per moltissimi motivi: le forze dell'ordine hanno già manifestato con forza la volontà di evitare di giocare la gara in giorni feriali, per il rischio di coinvolgere nei disagi dovuti a motivi di ordine pubblico i cittadini di ritorno dal lavoro. Soprattutto giocare lunedì imporrebbe l'orario serale, che incrementaalmeno per l'Osservatorio l'ipotesi di incidenti e intemperanze tra tifosi.
Molto più semplice, invece, che il Prefetto, valutando il piano sicurezza della questura (feroci le perplessità di Romae Lazio in merito per le modalità di vendita dei tagliandi che rischiano di generare incassi al ribasso), possa avallare la proposta di giocare la gara alle 18 di domenica 26 maggio, in ossequio alle esigenze della Rai. Evitando in ogni caso lo svolgimento in notturna. Contro il valzer di date si scaglia Paolo Cento: Cosl si offende Roma tuona il presidente del Roma Club Montecitoriosi giochi la partita nell'orario previsto delle 21 di domenica».