Andreazzoli: «Un altro Pescara? Roma, non voglio neanche pensarci»

28/04/2013 alle 11:15.

GASPORT (A. PUGLIESE) - La speranza, in cuor suo, è che le figuracce siano davvero finite qui. Quella di Palermo, del resto, l’aveva già metabolizzata male, quella di domenica con il Pescara ancora peggio. Oggi all’Olimpico arriva il Siena ed allora Aurelio Andreazzoli spera davvero che la Roma abbia finalmente uno scatto

Squadra viziata? Inesperta? Troppo giovane? «Un po’ tutto, in molte possono incidere—continua Andreazzoli — Allarma il fatto che certe situazioni si ripetano spesso. Dal punto di vista della prestazione, con il abbiamo fatto un passo indietro. E questo ha lasciato amarezza nei giocatori ed in me. Anzi, in me anche rabbia». Quella rabbia che fa il paio con la delusione che si respira in giro per la à e che oggi, in caso di ulteriore risultato negativo, potrebbe anche manifestarsi più intensamente.

Di chi le colpe? «La gente per fortuna ha ancora pazienza e spero che venga allo stadio per aiutarci. A cominciare da Osvaldo, che ha bisogno di sentire il calore e la passione dei tifosi. Ma ci sono molte componenti da migliorare per fare davvero bene: e parlo di ambiente, società, gruppo di lavoro». All’Olimpico Intanto, però, la priorità ora è un’altra, battere oggi a tutti i costi il Siena. «Che non ha solo Rosina o Emeghara da tenere d’occhio, ma 4-5 giocatori con un passo importante: veloci, rapidi, tecnici. Poi i toscani vengono qui con un bel carico di motivazioni legate all’obiettivo della salvezza da raggiungere, ma dovrà essere un problema anche per loro la nostra di motivazione, che stavolta dovremo mettere in campo. La differenza in Serie A tra una squadra di medio-alta classifica e medio-bassa è pochissima. Il risultato e la prestazione dipendono dall’interpretazione che dai alla gara».

Esatto, ed allora si torna alla questione delle motivazioni, quelle che hanno fatto perdere ben 21 punti per strada ai giallorossi contro squadre — appunto — di medio-bassa classifica. «Una cosa che non giustifico», chiude Andreazzoli. Proprio come oggi la gente non giustificherà altro risultato che la vittoria, ma ottenuta con voglia, orgoglio e dignità.