IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Abbiamo fatto un passo indietro, ma non siamo ancora fuori dalle coppe. Ce le stiamo ancora giocando». Aurelio Andreazzoli riparte da domenica scorsa, il punto più basso della sua gestione. Tre mesi in altalena, come accade spesso alla Roma. Il tecnico giallorosso, aspettando il Siena
IL FLOP INSPIEGABILE
«Magari avessi chiari i motivi del nostro rendimento. Se fosse uno, sarebbe facilissimo. Ma dipende da diversi aspetti: tanti giocatori nuovi, il gruppo di lavoro, la società, lambiente e i media. Nessuno è decisivo. Ma sono molti e purtroppo si ripetono negli anni. È questo che allarma. Prima del Pescara avevo accennato ai pericoli e invece...». Quasi una resa allevidenza. «Ai numeri». Delle cadute contro le più deboli del reame.
SENZA GIOCO
La Roma non esprime un bel calcio. Andreazzoli ora prova il 4-2-3-1 di Spalletti per chiudere dignitosamente la stagione, chiedendo a Totti i gol per lEuropa (e anche per il compleanno di Ilary: oggi 32 anni). «I risultati a volte non dipendono dalle prestazioni che però non sono quelle che mi aspettavo. Quando mettiamo in campo le nostre qualità, possiamo battere anche la Juventus, lInter, il Milan e la Fiorentina. E successo. Conta l'interpretazione: più ci sei, più hai vantaggio. Altrimenti i valori sono vicinissimi, non sei migliore solo perché hai quindici punti in più». Il Siena punta alla salvezza: «E sa ripartire velocissimo. Ha motivazioni. Ma anche noi».
DA BARCELLONA A DORTMUND
Walter Sabatini, il 12 giugno 2011, disse: «Il Barça è un modello affascinante e da seguire: riesce a produrre regolarmente il giocatore da prima squadra mentre qui, nel momento topico di passaggio, si fa invece più fatica. Dobbiamo raggiungerli in questo». Andreazzoli dimentica le parole del suo ds. «Mai sentito riferimenti della società alla cantera». Dalla Spagna alla Germania. A Trigoria, cancellato Luis Enrique, la nuova moda è il Borussia. «Il nostro indirizzo è costruire nel tempo un modello di quel tipo. A Dortmund hanno avuto la pazienza di aspettare. Adesso si divertono e raccolgono risultati. Anche qui sono arrivati calciatori interessanti, ne verranno altri, quindi la situazione non può che migliorare. Se ora non siamo soddisfatti, lo saremo a breve. Comunque qui di pazienza ce nè tanta». Di amore di più. Anche oggi previsti più di 40.000 spettatori. «Il pubblico è comprensivo. Dipende da noi e non dai tifosi che ci sostengono sempre con calore e passione. Lo faranno pure con Osvaldo».
IL DERBY SENZA DATA E ORARIO
«Su tempi e modalità ha ragione Petkovic. Se non siamo capaci di sostenere un giorno memorabile per la città, perdiamo unoccasione irripetibile, di interesse planetario» chiarisce Andreazzoli. Che sospira: «Contro chi sta affilando le lame non puoi far nulla neanche giocando alle sette di mattina...».