IL MESSAGGERO (U. TRANI) - NellArena di Amsterdam, il 6 febbraio scorso, Dani Osvaldo si presentò con il numero 17 sulle spalle, entrò nella ripresa e aiutò con spallate e giocate lItalia nella rimonta contro lOlanda. Dicono che dalle sue parti porti bene, lo raccontò anche Carlitos Bianchi a Totti, quando il tecnico argentino nel
IL MOMENTO NO Nella notte di Amsterdam nessuno prese quel numero. Osvaldo, scegliendo il 17, sfidò la cabala. Quattro giorni dopo il rigore rubato proprio a Totti, a Marassi contro la Sampdoria, e sbagliato consegnandolo al connazionale Romero. Seguirono la contestazione dei tifosi, i fischi dellOlimpico pure nella sera del successo sulla Juve, lerrore di Udine e le due panchine di fila. Fuori per non aver lavorato bene. Ma per lui garantisce Prandelli. Anche perché «ci siamo informati: i suoi comportamenti sono stati ineccepibili, è stato escluso solo per scelta tecnica. Con noi Osvaldo ha fatto sempre bene. Sta passando un periodo difficile, avrà un motivo in più per dimostrare il suo valore». Osvaldo non fa centro dal 27 gennaio, gara al DallAra contro il Bologna.
COMUNQUE BOMBER Contando proprio le 3 reti in nazionale e quella in Coppa Italia, Dani ha segnato più di tutti i suoi compagni in giallorosso: 15 gol. Stasera gioca, domani sarà di nuovo nella capitale, con De Rossi (squalificati per Malta). Osvaldo ha preso tre turni per lespulsione di Milano con la Danimarca. Quattro giorni prima, a Yerevan, aveva realizzato la terza in azzurro contro lArmenia e si era sfogato: «Chi mi conosce, sa che mi impegno sempre». Messaggio per Zeman che, sempre con De Rossi, lo aveva escluso nella partita con lAtalanta. In nazionale i primi gol a Sofia, doppietta, a settembre. Con la Roma, invece, due espulsioni: a San Siro contro lInter e allOlimpico in Coppa Italia con la lAtalanta. Ma stasera avrà la sua vetrina nel derby con il Brasile: lo vogliono in Premier e in Russia, oltre alla Juve e alla Fiorentina.