GASPORT (M. CECCHINI) - Ci sono feste con palloncini sgonfi, torte mal riuscite, candeline già consunte. Feste in cui, apparentemente, non c'è niente da festeggiare. Ecco, il traguardo delle 300 partite in Serie A che Daniele De Rossi taglierà domenica contro il Parma appartiene al novero della gioia declassata.
Il motivo è chiaro, e lo stesso centrocampista azzurro lo ha confidato agli amici: sto disputando la peggiore stagione da quando gioco. Per questo, anzi, vorrebbe che questa ricorrenza passasse inosservata, ma la Roma in segreto (si fa per dire) sta già preparando un festeggiamento da consumare allo stadio, tra annunci dello speaker e targa ricordo.
Rinascita - D'altronde, affidandogli le chiavi della squadra, Andreazzoli ha chiarito fin dall'inizio come per rivedere in campo il vero De Rossi ci sarebbe stato bisogno di tempo. Il problema, però, è che il calcio va di fretta e persino se ti chiami De Rossi nessuno ha più voglia di aspettarti. Inutile nasconderlo, per alcuni tifosi Capitan Futuro, alle soglie dei 30 anni ha un retrogusto di passato e per di più condito con quel pizzico d'invidia sociale dovuta al fatto di essere il giocatore più pagato del calcio italiano (6 milioni a stagione) senza finire più in vetrina. Zeman lo ha detronizzato e De Rossi, col suo silenzio, non ha mai nascosto la sua diffidenza per un allenatore con cui il feeling non è mai scattato.
Lo sceicco: «Non ho problemi» - In questo contesto, la società è chiamata a prendere una posizione. L'azzurro sempre un leader della Nazionale è ancora un giocatore con tanto mercato nobile (dal PSG al Real Madrid), sia pur non più alle cifre stratosferiche di poco tempo fa. Inutile dire che una sua cessione non è più un tabu e, anzi, farebbe comodo alle casse di un club che fa il conto alla rovescia per scoprire se il discusso sceicco Adnan al Qaddumi, entro domani, sia in grado di versare 50 milioni e divenire co-proprietario. Ormai gli aneddoti sul giordano sono una pioggia, l'ultimo (fonte Messaggero) parla di esposizioni bancarie per 4.000 euro e di un prestito negato per mille, tant'è che lo sceicco si sussurra possa essere un prestanome. Ma sulla questione ieri ha inviato una nota lo stesso sceicco specificando come non abbia «nessuna sofferenza economica, quelli che hanno lavorato con me, tra cui anche il governo Usa, non possono che parlare bene della mia persona. Ho bisogno di tranquillità e queste cose mi fanno solo male». Ne sarà felice James Pallotta che continua ad avere piena fiducia nel suo interlocutore (a differenza del partner UniCredit) e sarebbe disponibile anche a una proroga. Oggi il presidente festeggia ad Austin il 55° compleanno con Baldini e Zanzi. Ieri il presidente ha tenuto una conferenza, ma ha chiaro come la ricapitalizzazione sia una necessità. Resta da vedere, però, se si farà con un nuovo partner (lo sceicco) oppure se gli oneri resteranno solo a lui e a UniCredit.
Osvaldo & Espanyol - Intanto si lavora già per piazzare nel modo più conveniente Osvaldo. Nei due giorni liberi l'attaccante è stato a Barcellona e così Planes, ex d.s., ha detto come sarebbe bello riportarlo all'Espanyol, «ma è difficile per via dei costi». In ogni caso la Roma in questo momento ha l'obbligo di pensare a fare scelte economicamente convenienti, riguardo a lui e allo stesso De Rossi. Per questo domenica, forse, le 300 candeline saranno spente senza troppa gioia.