La storia

04/03/2013 alle 09:25.

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Riguardatelo. Non ha esultato subito. Ha colpito di testa, saltando per un attimo più in alto di tutti, ha segnato, poi si è girato, gli è uscito un sorriso ma nemmeno così diverso da quello che naturalmente ha stampato su quel viso ragazzino, poi si è voltato e s’è messo a correre verso Totti quasi per

 
Così lontano che quando giocava con la Roma, Romagnoli nemmeno era nato, e più lontano di così non ci puoi stare. Tu non c’eri, la Roma sì. Un gol. Vent’anni. Un gol che è una macchina del tempo. Un gol che ritorna al futuro con un assist fatto con la nostalgia delle cose non ancora accadute ma che alla fine accadranno per forza. E per forza, forza Roma. Il gol di è il gol di una generazione che sembra non aver futuro in quest’Italia ma che sta per esplodere, è un gol senza governi e senza papi, ma che sa di pane, del calcio quand’era pallone, delle merendine di quand’ero bambino che non torneranno più. E’ rigiocare un attimo a nascondino e farlo stavolta con la storia in quel momento in cui non ti stai rendendo conto che ci sei appena entrato.
 
Il gol di Romagnoli è il gol di Alessio e dentro ha tutte le risposte a quella domanda che in fondo è la vita (dimmi cos’è?) senza pronunciarne nemmeno una, perché non puoi sceglierle. Perché non c’è bisogno di dirlo. Perché non ce la fai a dirlo. A raccontarlo. A scriverlo. Nemmeno a riguardartelo questo gol della Roma. Perché poi a fine partita arriva un’altra immagine che ti spiega meglio quello che non puoi spiegare e che ti batte forte forte in fondo al cuore... Quando i figli di si mettono a correre verso il papà con la maglietta dove c’è scritto "Sei forte papà". Quando li guarda, e come se li guarda. Quando se li abbraccia prima uno e poi l’altro eppure tutti insieme perché i figli non si preferiscono, né si scelgono: si amano. Si proteggono. Si stringono. Si abbracciano. Sempre. Ogni momento. Stretti, stretti. Qui. Per sempre qui. E tu capisci che può succedere tutto, che possono passare vent’anni o mille, puoi litigare, arrabbiarti, amare, sposarti, separarti, rinnamorarti, lavorare, votare, protestare, morire, dormire, forse sognare, ma quell’amore starà sempre lì, più grande e più forte di tutto. Ieri sera ha raccontato la storia più antica del mondo, quella dei padri e dei figli e l’ha chiamata Roma. Ti toglie il respiro. Ti parla d’amore.