IL MESSAGGERO (S. MENAFRA) - È la giornata decisiva per la chiusura dellofferta sullacquisto della società sportiva As Roma. E lo sceicco Adnan Adel Arel Qaddumi ha già detto che riuscirà a dimostrare che «non è in difficoltà economica» e che anzi ha i 50 milioni necessari a concludere laffare. Nel frattempo, però, la procura
Liscrizione al registro degli indagati è un atto dovuto per verificare se fosse corretto il comportamento dello «sceicco» quando nel corso del mese scorso ha fatto circolare la voce sulla sua offerta alla As Roma Spa che poi, su richiesta della Consob, ha fatto un comunicato pubblico spiegando di aver ricevuto una manifestazione di interesse.
LA VARIAZIONE IN BORSA Il dato di partenza cè: da quando si parla dellofferta di Al Qaddumi il titolo azionario della Roma ha già variato di parecchio. Lo scorso 22 febbraio le azioni chiusero con un rialzo del 9,7% e un passaggio di mano del 2,1% del capitale. Nei giorni scorsi, lui ha detto e ridetto di aver già pronti i documenti per un Ordine irreversibile di pagamento, subordinato alla firma sui contratti per acquistare la metà di As Roma Spv Llc, la società americana che controlla il 60% della Roma. Da Boston, invece, hanno fatto sapere che allincontro di oggi parteciperà un inviato americano incaricato di capire se esista la possibilità concreta di chiudere laffare.
IL FARO SUL PATRIMONIO Lincontro di oggi determinerà, ovviamente, anche il destino dellinchiesta penale. Finora, la Consob non ha ancora inviato al procuratore aggiunto Nello Rossi e al pm Giorgio Orano nessuno degli atti raccolti dalla As Roma perché lincontro con la società dovrebbe essere determinante a capire la bontà dellofferta. Intanto, però, i magistrati hanno delegato il Nucleo valutario della Guardia di finanza a fare i primi accertamenti sul patrimonio di Al Qaddumi e su eventuali compravendite del titolo As Roma che possano denotare accuse di insider trading per chi sapeva dellofferta dello sceicco prima ancora che questi si facesse avanti e potrebbe averne beneficiato sul mercato azionario. Più defilata, almeno dal punto di vista penale, la posizione della società As Roma sebbene la sua stessa posizione abbia oscillato parecchio in queste settimane di presunta trattativa, perché alla richiesta di chiarimenti della Consob la risposta è stata veloce, sebbene generica.
I dubbi dunque riguardano soprattutto leffettiva consistenza del patrimonio di Al Qaddumi. Nei giorni scorsi, il Messaggero ha pubblicato alcuni documenti riservati in cui si dimostra che limprenditore, apparentemente milionario, ha un debito di 4mila euro con la Popolare di Spoleto. E le società a lui riconducibili al momento sono appena due: la prima, lunica attiva, è la Amyga oil & gas holding srl, e resta tutta in famiglia. Il 77% appartiene allo stesso Adnan al Qaddumi, il 10% è del figlio carabiniere Adel, un altro 10% per la figlia Yasmin che è anche impiegata presso la stessa società più un 3% di azionisti minori. Laltra società dello sceicco è la Technofin, capitale di 10mila euro di cui 3mila versati e di fatto inattiva. Lui ne controlla solo il 50%. A sentir lui però il suo patrimonio arriva a 2 miliardi e in Medio Oriente gli affari fioccano. Lultimo per la costruzione di una zona industriale, Assir, in società con lHitech international group/Aramco. A pesare negativamente sullimmagine di Adan Adel Aref Al Qaddumi al Shtewi cè anche il precedente di due anni fa con Acqua Marcia. Lo sceicco promise di salvare lazienda e che avrebbe versato immediatamente 30 milioni. Poi però i soldi non arrivarono.