Ecco Marquinho, sorriso ritrovato

16/03/2013 alle 09:40.

CORSPORT (A. GHIACCI) - Da quando sulla panchina si è seduto Aurelio Andreazzoli per lui è cominciata una nuova vita giallorossa. Alla Roma era arrivato poco più di un anno fa e, proprio nell’ultimo mese di gennaio, sembrava dovesse di nuovo cambiare aria. Per Marquinho i mesi con Zeman



TITOLARE - Nelle ultime cinque partite, con Andreazzoli in panchina, Marquinho è partito titolare cinque volte e ha segnato un gol (a Bergamo, il terzo del suo campionato). Ma cosa è cambiato? «Il nuovo allenatore ha provato a portare un po’ di serenità in più, adesso ridiamo e parliamo di più. E in allenamento diamo sempre tutto» . Anche domani sera, contro il Parma, Marquinho è pronto a partire titolare. E la Roma oggi appare meno spettacolare ma più equilibrata: in cinque partite ha raccolto 10 punti facendo peggio solo del Milan (11). «Prima era solo attacco - ha raccontato Marquinho davanti ai microfoni di Sky - ma la difesa spesso rimaneva scoperta. Adesso invece facciamo meglio la fase difensiva e ci stiamo mettendo maggiori concentrazione e

«Il nuovo allenatore ha portato serenità: parliamo e ridiamo di più. E la squadra è più equilibrata [...]. Penso ci sia la possibilità di arrivare al terzo posto e dobbiamo provarci. Partita dopo partita dobbiamo tentare di arrivare il più in alto possibile»

 



COLLABORATORE 
- E sempre a proposito di brasiliani, da qualche settimana a Trigoria è tornato Antonio Carlos Zago. Oggi è collaboratore tecnico di Andreazzoli: «Questa maglia mi ha sempre suscitato grandi emozioni. Credo di averla onorata sempre, ogni volta che l’ho indossata (107 volte con 2 gol, ndr) con la Roma ho vissuto i momenti migliori della mia carriera [...]. Uno scudetto vinto qui ne vale dieci conquistati con il Milan o la . È stato un onore far parte di quella squadra, meritammo quella vittoria, dominammo il torneo dalla prima all’ultima giornata» . Zago è tornato anche per curare l’ambientamento dei tanti brasiliani arrivati in giallorosso: « è un difensore d’esperienza, forte fisicamente, un po’ come ero io. Marquinhos lo conosco da quando aveva 14 anni, dato che in passato sono stato direttore sportivo del Corinthians. Si vedeva che era forte, per me può diventare tra i migliori al mondo. Lui e possono essere i nuovi Aldair e Zago. Per non parlare di Dodò che non ha avuto ancora l’opportunità di mettersi in luce ma sarà un giocatore importante. Ma brasiliani a parte la Roma può stare tranquilla per il futuro perché ci sono tanti giovani fortissimi» [...].