IL ROMANISTA (V. VERCILLO) - La globalizzazione del brand è lobiettivo primario della Roma, risultati sul campo a parte. E dopo i numerosi accordi di partnership con colossi cone Disney, Volkswagen e - da pochissimo - Nike, il passo più importante sarà costruire lo stadio di proprietà. Il percorso è già tracciato: laccordo tra Pallotta e il costruttore Parnasi
E adesso? Nel frattempo, la parola è passata anche a Paolo Pollak, presidente del XII Municipio: «Ci piacerebbe avere uno stadio della Roma nel XII Municipio, ma finché non si troverà una soluzione per il Trotto il discorso resterà fermo. Io so che ci sono diverse soluzioni in ballo e credo che presto si troverà. Il problema dellansa del Tevere? Su questo mi fido della realtà imprenditoriale che lavorerà al progetto. Sono certo che saranno molto accorti». E poi aggiunge: «La velocizzazione della chiusura del velodromo nessuno se laspettava». Ma forse si intendeva ippodromo... Poi Pollak conclude: «Ci ha trovati impreparati a noi del comune. In quellimpianto lavorano alcune centinaia di persone. E un problema. Cè comunque una grande volontà istituzionale di costruire lo stadio». Sicuramente di volontà cè quella della Roma, che sta continuando a lavorare per realizzare limpianto di proprietà. «Un altro passo verso il migliore brand calcistico del mondo!» le parole di Dan Meis, larchitetto incaricato di pensare al progetto, pubblicate sul proprio profilo Twitter dopo lannuncio dellaccordo con la Nike. E ancora: «Oggi un nuovo Papa, domani il nuovo stadio». Una promessa concreta.