Cochi cambia idea: «Tor di Valle e l’ippica più importanti dello stadio della Roma»

16/03/2013 alle 09:50.

IL ROMANISTA (V. VERCILLO) - La globalizzazione del brand è l’obiettivo primario della Roma, risultati sul campo a parte. E dopo i numerosi accordi di partnership con colossi cone Disney, Volkswagen e - da pochissimo - Nike, il passo più importante sarà costruire lo stadio di proprietà. Il percorso è già tracciato: l’accordo tra Pallotta e il costruttore Parnasi



E adesso? Nel frattempo, la parola è passata anche a Paolo Pollak, presidente del XII Municipio: «Ci piacerebbe avere uno nel XII Municipio, ma finché non si troverà una soluzione per il Trotto il discorso resterà fermo. Io so che ci sono diverse soluzioni in ballo e credo che presto si troverà. Il problema dell’ansa del Tevere? Su questo mi fido della realtà imprenditoriale che lavorerà al progetto. Sono certo che saranno molto accorti». E poi aggiunge: «La velocizzazione della chiusura del velodromo nessuno se l’aspettava». Ma forse si intendeva ippodromo... Poi Pollak conclude: «Ci ha trovati impreparati a noi del comune. In quell’impianto lavorano alcune centinaia di persone. E’ un problema. C’è comunque una grande volontà istituzionale di costruire lo stadio». Sicuramente di volontà c’è quella della Roma, che sta continuando a lavorare per realizzare l’impianto di proprietà. «Un altro passo verso il migliore brand calcistico del mondo!» le parole di Dan Meis, l’architetto incaricato di pensare al progetto, pubblicate sul proprio profilo dopo l’annuncio dell’accordo con la Nike. E ancora: «Oggi un nuovo Papa, domani il nuovo stadio». Una promessa concreta.