CORSPORT (A. GIARDINI) - Che cosa si aspettava tornando al Parma? «Qui avevo lasciato un bel ricordo, lidea era quella di fare una grande stagione. E la sto facendo, ringraziando il Signore». Domenica ha segnato addirittura tre gol, la sua prima tripletta italiana. E stato contento suo figlio del pallone?
«Qui avevo lasciato un bel ricordo, lidea era quella di fare una grande stagione. E la sto facendo, ringraziando il Signore».
Domenica ha segnato addirittura tre gol, la sua prima tripletta italiana. E stato contento suo figlio del pallone?
«Quando sono tornato nello spogliatoio, Hugo era già lì che mi aspettava. Ha soltanto sei anni, e non ha mai fatto scuola calcio. Però giocare gli piace, molto. Da luglio comincerà a fare la scuola qui a Parma». (...)
Come si immagina fra cinque anni?
«Uhm, allenatore no. Mai dire mai, ma non penso di essere capace. Direi di no».
Perché? Fra cinque anni avrà già smesso?
«Credo di sì».
Avrebbe letà di Totti adesso, più o meno.
«Ma lui è un grandissimo. E veramente una leggenda vivente. Penso che se riuscissi a giocare una stagione al suo fianco mi farebbe fare venti gol».
E mai stato vicino alla Roma?
«Veramente sì. Lanno che sono andato al Palermo. E anche quando sono andato alla Juve. Sono stato vicino alla Roma due volte. Sarebbe un piacere incredibile giocare a fianco di uno come Totti. E straordinario».
Domenica andate a giocare in casa della Roma. Cosa dovete fare per portare a casa punti?
«Dobbiamo andare là a fare il nostro gioco, ci vuole il Parma del girone dandata, con la stessa mentalità. Va bene anche quello del secondo tempo di domenica scorsa. Se saremo quel Parma, allora potremo pensare di portare a casa il risultato pieno. O almeno un pareggio».
Cè qualcuno della Roma che le fa paura?
«Sicuramente lui, Totti. E uno che può cambiare una partita in qualsiasi momento. Con un gol, con un assist. Ci preoccupa tutti».
Ha qualche amico nella Roma?
«Conosco bene Taddei. Ho avuto lonore di stare in Nazionale con De Rossi, un grande. E poi ho la maglia di Francesco, me la regalò due anni fa dopo un 2-2. Quella me la tengo stretta. cè un posto speciale nel guardaroba dove conservo le maglie dei più grandi. Totti, Maldini, Del Piero, Drogba. Nessuno può toccarle».
Si è chiesto perché Amauri non piace mai fino in fondo? Cè sempre qualcuno che la critica.
«E il lavoro che facciamo. Siamo soggetti alle critiche, fa parte del nostro mestiere. Poi è vero che Amauri nella sua vita ha sempre dovuto dimostrare qualcosa. Io sono molto critico con me stesso, so cosa ho fatto e anche cosa ho sbagliato in questi due anni».
Cosa?
«Quella della Juve è una maglia importante, sei sotto gli occhi del mondo. Ho avuto la sfortuna, diciamo così, di arrivare nella Juve nei due anni peggiori della storia. Non era soltanto Amauri il problema. Sono cose che succedono. Guardiamo avanti».
Il campionato è già chiuso?
«Sono tredici anni che vivo qua, e di campionati ne ho visti parecchi. Tanti che sembravano chiusi e invece non lo erano. La Juve è una grande squadra, ha la possibilità concreta di vincere, ma fino alla fine non si può mai dire. E questo loro lo sanno benissimo».
A proposito di grandi squadre. Dicono che Amauri sia un grande giocatore da piccole squadre. Lei cosa dice?
«Io mi sento un giocatore importante in una squadra importante. Il Parma lo è, lo dice la storia. Il passato è lì a dimostrarlo. Adesso cè una politica diversa, no, cambiamo, non mi piace la parola politica vicina al calcio. Adesso cè tutto un altro progetto. Negli ultimi dieci anni Parma ha vissuto momenti difficili, compresa la retrocessione. Ma adesso hanno ricostruito, stanno facendo bene. E ci sono anchio».
Lanno prossimo ci sono i Mondiali in Brasile. Ci pensa?
«Un passo alla volta. Tutti i giocatori devono ambire alla Nazionale. Io devo continuare a fare quello che sto facendo».
Comè questo Sansone?
«E uno che sa vedere bene la porta, è affidabile. Ha tutto dalla sua parte per fare una grande carriera».
E Belfodil?
«E un giocatore di grande talento. Qualche volta ha fatto molto bene, qualche volta così così. Deve trovare il giusto equilibrio. Deve capire ancora molte cose, ma è giovane, un giorno capirà». (...)