IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Linterrogativo, piacevole e non preoccupante, comincia a farsi sempre più insistente: ma qual è il vero ruolo di Alessandro Florenzi, chiamato da Cesare Prandelli a Coverciano per sostituire lo squalificato Daniele De Rossi?
IL PASSATO Florenzi da bambino giocava da attaccante poi pian piano ha arretrato il proprio raggio dazione, diventando - nella Roma Primavera campione dItalia di Alberto De Rossi - uno dei due mediani davanti alla difesa nel 4-2-3-1. A Crotone, lo scorso anno in B, Ale si è mosso soprattutto da centrocampista centrale, ma talvolta ha giocato da esterno di centrocampo e, alloccorrenza, pure da esterno basso. Un tourbillon tattico che non gli ha impedito di segnare undici reti in 35 partite e che gli ha consentito di tornare alla base, cioè a Trigoria, in cambio di 1,5 milioni di euro nonostante fosse andato in Calabria soltanto in prestito.
IL PRESENTE Nel 4-3-3 di Zdenek Zeman, Florenzi ha sempre avuto un ruolo importante e la certezza del posto, escluso contro il Catania nella prima giornata. Ruolo? Intermedio di sinistra, molto vicino a Francesco Totti. Lui in campo e Miralem Pjanic fuori, «perché non può giocare accanto a Totti», il parere del boemo. Un avvio devastante, quello di Florenzi: la rete di Milano contro lInter, quella allOlimpico contro il Bologna e, immediato, il nuovo contratto con scadenza 30 giugno 2016. Con stipendio passato da 30 mila euro annui a oltre venti volte tanto. Poi anche la prima convocazione con lItalia dei grandi e lesordio contro la Francia il 12 novembre dello scorso anno a Parma.
Cacciato Zeman, Florenzi ha perso tutte le certezze che aveva accumulato nei mesi precedenti; con Aurelio Andreazzoli in panchina si è passati prima al 3-5-2 e poi al 3-4-2-1 e per Ale non cè più stato molto spazio. Andreazzoli lo vede soprattutto come esterno alto a destra, praticamente nel ruolo ricoperto soprattutto da Torosidis, ma a Udine e poi in casa contro il Parma, gli (ri)dato fiducia impiegandolo come uno dei due trequartisti alle spalle della punta centrale. Salvo poi, sempre per via del suo essere uno, dieci, cento giocatori, spostarlo qua e là sul campo a secondo delle necessità della squadra. Un periodo delicato per un ragazzo che, con sacrificio, era riuscito a ritagliarsi uno spazio importante. E la mancata convocazione di Prandelli per Brasile e Malta, e il ritorno nellUnder 21 di Denis Mangia, non lo aveva reso felice, anche se Ale si era affrettato a smentire ogni sospiro di malumore.
IL FUTURO Poi, il colpo di scena con la convocazione (a sorpresa) a Coverciano per sostituire lamico De Rossi per la trasferta a Malta (uomo ad hoc per il 4-3-3 di Prandelli). Un ritorno al futuro carico di significati anche in chiave Roma. La dirigenza ha immensa fiducia nei confronti di Florenzi e che lo ritenga uno dei punti fermi della Roma che verrà. La sensazione, però, è che nessuno (o pochi) a Trigoria - per ora - lo mettano al centro della prossima squadra. Sarà forse perché non viene considerato un mediano oppure una mezzala o un esterno, ma sul suo conto si dice che è un mediano, una mezzala e anche un esterno. Avrebbe bisogno, Ale, di trovare una sistemazione (tattica) definitiva perché a gioco lungo il suo essere jolly potrebbe rivelarsi un punto a sfavore. Solo che come si fa ad alzare la voce e pretendere questo o quello? Ecco perché sarà fondamentale per la sua crescita riuscire a convincere un allenatore, ancora Andreazzoli o chi per lui, ad avere sul suo conto idee chiare e ferme. Sprecare talento, corsa e fiuto del gol sarebbe imperdonabile.