IL TEMPO (T. CARMELLINI) - AIla fine la telenovela Is Arenas si è conclusa nell'unico modo possibile: quello dettato dalla logica e dalla ragione. Alla Roma a conti fatti è andata bene, perché c'è già chi recrimina per la decisione, chi grida al «campionato falsato»
Ma la vicenda, comunque fosse finita, aveva già imposto un diktat chiaro al Palazzo del calcio: le regole sull'iscrizione al campionato delle società va rivisto e modificato. Bisogna mettere dei paletti «veri» non solo legati al versante economico, alle pendenze e al pagamento (giustissimo) degli stipendi arretrati. Per iscriversi alla Serie A una club deve avere dei requisiti essenziali: uno, imprescindibile, è proprio un impianto a norma nel quale giocare. Sicuro, che consenta il regolare svolgimento di un campionato che di problemi ne ha già troppi. E poco importa se la querelle Is Arenas sia legata a beghe locali che hanno poco o nulla a che fare con lo sport: se non hai lo stadio in regola non ti puoi iscivere al campionato. Punto!