Trattativa Roma, la Procura indaga

24/02/2013 alle 09:10.

IL MESSAGGERO (V. ERRANTE / C. MANGANI) - Dopo la Consob anche la procura della Capitale ha acceso un «faro» su Adel Aref Qaddum Al Shtewi, sull’accordo con i giallorossi e sulla promessa di petroldollari che venerdì hanno fatto schizzare il titolo della As Roma fino alla sospensione. Un’operazione sospetta che ricorda quella del 2009



MONITORAGGIO - La procura monitora il caso As Roma. Si tratta ancora di indagini esplorative e di un’attenzione particolare al caso, per stabilire l’origine della proposta e soprattutto la credibilità dello sceicco. E soprattutto stabilire se non si tratti di una manovra di manipolazione di mercato. Il procuratore aggiunto Nello Rossi, che coordina le inchieste sui reati economici, dopo i solleciti della Consob alla società e i comunicati contraddittori di giovedì, ha messo il caso sotto esame. Perché due giorni fa erano arrivati due note, la prima della As Roma confermava l’accordo, la seconda secondo della Neep Roma Holding (60 per cento dalla Holding americana della Roma, 40 per cento Unicredit) invece smentiva di essere a conoscenza dell’intesa, mentre Unicredit avanzava perplessità sul presunto acquirente. Le successive sollecitazioni Consob hanno fatto il resto. Non c’è ancora un fascicolo e la procura attende domani le informazioni che la stessa società fornirà all’organo di vigilanza.



LE ORIGINI DELLO SCEICCO - Le note ufficiali raccontano di Adel Aref Qaddum Al Shtewi che è giordano di origine palestinese, classe ’59, discendente di una famiglia molto influente in Medio Oriente. In tasca ha un passaporto italiano perché, si dice, da circa 40 anni vive tra Perugia e Roma. Le indiscrezioni, invece, non confermano. A cominciare dalle foto della sua casa a Perugia circolate ieri su alcuni quotidiani. La cifra che si sussurra, 50 milioni di euro, sembrerebbe incompatibile con il vero curriculum dello sceicco [...].