Totti, un capitano bionico

18/02/2013 alle 10:50.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Non ha vinto da solo, ma senza quel bolide impressionante difficilmente la Roma ce l’avrebbe fatta. Ancora e sempre lui, Francesco Totti ha salvato la sua squadra del cuore contro la Juventus al termine della settimana più difficile dell’era americana.

I giornali di tutto il mondo celebrano . La «suatta» che ha fulminato Buffon diventa «zapatazo» nella traduzione dal romano allo spagnolo, in Francia lo definiscono un gol «superbe». I complimenti più sentiti, però, arrivano da chi questo infinito campione se lo ritrova al fianco ogni giorno. «Abbiamo un capitano bionico» scrive su , usando un aggettivo quanto mai appropriato. A 36 anni compiuti, è il miglior degli ultimi sei anni per incidenza sui gol totali della Roma: con 9 centri e 10 assist da solo ha assicurato il 39% della produzione complessiva della squadra. Merito di una forma fisica inversamente proporzionale all’età: ha saltato soltanto la partita contro il Catania, restando in campo per oltre 2000 minuti. Più di ogni altro romanista.
 
Ci avrebbero scommesso in pochi dopo la scorsa stagione, quella che poteva segnare l’inizio della fine, almeno a giudicare dai numeri. Ma quelle 8 reti segnate, che hanno interrotto la lunga striscia di campionati in doppia cifra, hanno una giustificazione tattica: Luis Enrique lo ha allontanato dalla porta. Non che Zeman o Andreazzoli lo abbiano riavvicinato chissà quanto, ma la maggiore libertà d’azione unita a una voglia pazzesca gli hanno permesso di riprendere un andamento da centravanti.
 
Nei tempi recenti in Italia c’è un solo esempio di calciatore così decisivo nell’anno in cui compie 37 anni : Roby Baggio è arrivato a 12 gol con il Brescia nel suo ultimo campionato in cui riuscì a giocare 26 partite. è già a 24 (compresa una in Coppa Italia) e con quattro reti da qui a fine maggio avrà fatto meglio del Codino, oltre a superare Nordahl al secondo posto della classifica dei bomber all-time di serie A: ne mancano solo due per allungare a 226 sigilli. C’è solo un mito sulla carta inarrivabile, Silvio Piola, re di sempre con 274 gol e rimasto in campo fino a 41 anni. E se non smette prima… Intanto i bomber e i miti italiani degli ultimi 30 anni sono tutti alle sue spalle. Per rendimento sotto porta e longevità. Mancini s’è fermato da 36enne al Leicester, con appena 3 gare e nessun gol. Vieri idem: 2 reti con l’Atalanta e scarpini appesi al chiodo. È riuscito a giocare una stagione in più Pippo Inzaghi e nella penultima è arrivato appena a 2 reti. Anche Beppe Signori ha tirato avanti fino a 38 anni e all’età del di oggi ha messo insieme 6 gol in 23 gare col . Tra i «vecchietti» italiani in attività solo Toni – un anno più giovane – ci prova ancora in serie A, mentre Del Piero e Di Vaio hanno deciso di svernare lontano.
 
Quello che il capitano romanista non intende assolutamente fare: si è messo in testa di giocare fino a 40 anni, ovviamente con la stessa maglia e nessuno intende fermarlo. Il contratto da calciatore scade alla fine della prossima stagione e quanto prima si aspetta di iniziare a impostare un rinnovo, posticipando o ridiscutendo l’accordo da dirigente già firmato per altre 5 stagioni. Se dipendesse da lui, preferirebbe risolvere la questione entro l’estate, per non ripartire a settembre con l’ansia da rinnovo. La Roma si fa due conti e pensa di venirgli incontro. Pallotta è stato quantomai esplicito, con una battuta significativa: «Vorrei che Francesco segnasse il primo gol nel nuovo stadio». Un sogno irrealizzabile prima del 2016-2017, ma sulla carta possibile. Gli americani ci pensano davvero, in primis l’architetto Dan Meis che si porta avanti con il lavoro. «Raccomandazione per me stesso – ha scritto su mentre dopo la gara con la assicurarsi che le reti del nuovo stadio siano abbastanza forti da stoppare i razzi provenienti dalle gambe di che allora avrà 39 anni».
 
Tenersi in casa un fenomeno del genere farà guadagnare tutti. Compreso il prossimo sponsor tecnico, visto che la maglia numero 10 resta sempre la più venduta. Se sarà Nike, come sembra, quale testimonial migliore di che sta usando gli scarpini col «baffo», anche se al momento oscurato? Un fenomeno bionico sul campo, un industria fuori.