IL ROMANISTA (V. VERCILLO) - Quel freddo, la malinconia di quella città Osvaldo li ricorda bene. Aveva solo ventanni quando litalo-argentino è sbarcato a Bergamo. Una città che, nel bene e nel male, ha segnato indelebilmente la carriera del numero 9 giallorosso. La sua prima esperienza in Italia, il primo ricordo di unavv
Tra espulsioni ed eslusioni, la sfida contro i nerazzurri per lui è sempre un tabù. E fra quattro giorni, lattaccante tornerà lì dove tutto ha avuto inizio. Stavolta alla ricerca del riscatto. A Bergamo non ha mai segnato, nemmeno con la maglia dellAtalanta. Poche le soddisfazioni, anzi. Quasi sempre con i nerazzurri in campo è finita disastrosamente. A partire dal 26 febbraio del 2012, 359 giorni fa, quando la Roma uscì dallAtleti Azzurri dItalia travolta dai padroni di casa. Quattro a uno il risultato finale, nove i giallorossi a concludere la gara: tra gli espulsi cè proprio Osvaldo, cacciato dal campo per un fallo di reazione su Cigarini. Gli costò 2 giornate, derby compreso. Poca concentrazione e tanto nervosismo, quello stesso che ha fatto parte del concentrato di emozioni tuttaltro che positive vissute nei sei mesi in nerazzurro.
Otto mesi dopo, la Roma torna a sfidare l'Atalanta. Il palco è l'Olimpico, e anche i personaggi che lo calpestano sono diversi: in panchina cè Zdenek Zeman, tecnico che in Osvaldo ha sempre creduto, sin dai tempi di Lecce. Ma qualcosa è cambiato, perché su quella panchina rimane seduto anche lex Espanyol. «Cè qualcuno che pensa solo ai fatti propri, bisogna pensare alla squadra. Tutti mi devono dimostrare che vogliono ancora dare qualcosa. Vorrei vedere giocatori con motivazioni, perché le gerarchie degli anni precedenti io non le riconosco» le motivazioni dellesclusione eccellente. I risultati, poi, gli hanno dato ragione: 2-0 contro lAtalanta, 2-4 a Genova, dove litalo-argentino segna una doppietta.
Passano altri due mesi, e in campo si sfidano di nuovo Roma e Atalanta. Stavolta è Coppa Italia, e stavolta Osvaldo è nellundici titolare. Una serata quasi perfetta per i giallorossi, che si impongono per 3-0 e passano ai quarti di finale. Il quasi è firmato proprio Osvaldo: lattaccante al 9 del secondo tempo ha rimediato il rosso per una gomitata in area a Matheu. Cartellino che gli costerà caro: ben tre giornate. Forse è vero che «il passato non si dimentica», come canta la Sud. Ma domenica il ritorno di Osvaldo a Bergamo dovrà avere un sapore diverso. Sarà lui a guidare la squadra, vista lassenza di Totti e De Rossi. E starà a lui riscattare se stesso e la squadra, trascinandola verso un finale di stagione che i tifosi meritano.