Lo sceicco ci ripensa

27/02/2013 alle 10:25.

LEGGO (F. BALZANI) - «Esigo rispetto. Sono stato vivisezionato e sbattuto in prima pagina». Adnan Qaddumi è offeso e sta per alzare bandiera bianca. Lo sceicco non ha preso bene l’ovvia richiesta di garanzie e l’ultimatum al 14 marzo imposto dalla Roma né l’attenzione altrettanto scontata di media e tifosi nei suoi confronti.



Qualche ora prima a Radio Manà Sport era stato il giornalista Moncalvo (portavoce di Qaddumi) a esprimere il malessere dell’imprenditore arabo e a mettere in evidenza la spaccatura tra Unicredit e americani: «La situazione è questa: o Qaddumi manda tutti a quel paese certificando una bufala oppure va avanti; ma vuole vedere anche chi avrà al suo fianco e su questo ora ha parecchi dubbi. Pallotta aveva trovato Adnan mentre Unicredit cercava altri soci. In tutto questo chi pensa al bene della Roma? Quando Zeman parlava di mancanza di società non sbagliava. Una squadra quotata in Borsa può avere i due principali azionisti che non si parlano? Questa vicenda rischia di lasciare morti e feriti».



L'ex-direttore della Padania poi rivela: «Qaddumi a gennaio ha bloccato la cessione di Stekelenburg e Osvaldo che per lui sono il futuro della Roma. Di certo uno che vuole essere vicepresidente non si aspetta di andare in tribuna e basta. Vuole entrare nelle decisioni tecniche. Ma ormai sono pessimista, non credo Pallotta voglia più vendere».

In realtà il presidente americano non vede l’ora di trovare un socio con il quale dividersi le spese di una ricapitalizzazione importante, ma le garanzie sulla presunta eredità miliardaria di Qaddumi non sono mai arrivate e lo stesso Moncalvo nutre perplessità sul patrimonio dello sceicco: «Non so se ha i soldi. Mi fido di quello che mi dice, non ho visto i conti correnti. Ma se Qaddumi è un sòla e Pallotta ci si incontra e ci si siede al tavolo in che mani è la Roma?».



Buone secondo Alemanno: «Con gli americani la Roma ha un altro appeal e avrà il suo stadio: entro due mesi avremo il 1˚ progetto, non sono solo fuochi d’artificio».