IL TEMPO (A. SERAFINI) - Nuovi indizi, voci che fanno il giro del mondo e un nome che pian piano comincia ad uscire dalla coltre di fumo. Le quattro iniziali A.A.A.Q. svelano le prime tracce che portano all'identikit di Adnan Adel Aref Qaddum
Residente a Perugia, 40 anni vissuti in Italia (di cui 16 anni passati nell'imprenditoria petrolifera tra lo Stivale e il Canada), un libro scritto in arabo (in vendita su internet a più di 80 euro) e una passione particolare per Roma, in cui vorrebbe incentrare l'ingente sviluppo di business già intrapreso nel nostro Paese. Le prime voci ci hanno messo poco a fare il giro del mondo, scavalcando l'oceano e atterrando direttamente sulla scrivania degli uffici americani di Boston. James Pallotta non ha gradito la divulgazione di alcuni dettagli legati al possibile sviluppo dell'operazione, sfogliando minuziosamente la risma dei giornali che trattavano dell'accaduto. La rabbia della Roma ha trovato riscontri anche in quella dello sceicco (ieri a Milano), infastidito dal clamore di una vicenda che da ambo le parti avrebbero preferito rimanesse top secret fino al raggiungimento definitivo dell'accordo. Nulla è stato ancora formalizzato, ma laffare negli ultimi giorni ha registrato una forte accelerazione grazie ad uno scambio continuo tra i legali delle due parti: questo porterebbe a pensare che ci siano ottime possibilità di chiudere il tutto in tempi brevi.
Adnan Adel Aref Qaddumi è pronto ad entrare nella AsRoma SVP LLC (la società americana che attualmente controlla il 60 per cento di Neep Roma Holding) con un ruolo di affiancamento ai quattro soci americani che, con diversi ruoli, compongono il consorzio proprietario del 78 per cento delle azioni del club. James Pallotta quindi rimarrà al comando, ma forte di un partner in grado di aprire il marchio romanista in un mercato totalmente sconosciuto. Il nuovo ingresso (si parla di un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro) sarà infatti necessario per acquisire parte delle quote che diluiranno il pacchetto americano, ma non avrà la funzione di sostituire nessuno dei facenti parte. Il resto del capitale sarà utilizzato per la partecipazione al prossimo aumento di capitale (più ingenti degli 80 milioni inizialmente preventivati) rinviato due volte negli ultimi mesi per motivi tecnici: un passaggio che porterà alla riduzione del controllo su Neep di Unicredit, al momento pari al 40 per cento delle quote.
L'immissione di nuovi soldi nelle casse romaniste rimane parte di un progetto pensato all'inizio dell'avventura americana nella capitale, con l'unico scopo di allargare un percorso che, incidenti di percorso a parte, culminerà nella costruzione del nuovo stadio. E mentre il presidente Pallotta è atteso a Roma probabilmente per il derby del prossimo 7 aprile, ai tifosi romanisti potrebbero essere riservate altre sorprese in tempi più brevi. Non è esclusa infatti la possibilità che nel prossimo match casalingo con il Genoa, il futuro investitore tornerà a fare visita tra le tribune dell'Olimpico.