IL TEMPO (A. SERAFINI) - Totti continua a far parlare di sé. La serata dell'Olimpico, conclusa sotto l'insegna del numero dieci, ha fatto il giro del mondo: tra le immagini di quella saetta finita alle spalle di Buffon, c'è stato anche chi non è riuscito proprio a digerire quel pericoloso intervento sul ginocchio di Pirlo.
Un mix contrastante di complimenti e accuse, su cui è tornato ieri anche il tecnico bianconero Antonio Conte, fresco vincitore a Coverciano del premio Panchina d'Oro 2012. «Faccio grandissimi complimenti a Francesco per il gol straordinario - ha ribadito il tecnico - anche se nella partita ha fatto una cosa bellissima e una cosa brutta», riferendosi proprio al fallo incriminato. «Speriamo che si sia rivisto. Sono convinto che lui sia il primo ad essere dispiaciuto perché lo ha fatto a un ragazzo che con lui ha giocato tantissimo tempo».
L'amicizia e la stima reciproca tra i due campioni del mondo infatti, non ha lasciato alcuni tipo di strascico, come ribadito dallo stesso Pirlo: «L'intervento di Totti? Sono falli che in campo succedono, lui si è subito scusato. Ho il ginocchio un po' gonfio, ma è normale quando capitano queste cose». Chiuso il caso quindi, per il capitano romanista c'è stato anche il tempo di ricevere i complimenti da parte di un vecchio amico, che senza dubbio, avrebbe preferito farglieli direttamente di persona sabato sul campo. La Panchina dArgento, riservata al miglior tecnico dellanno scorso in serie B, ha infatti un sapore agrodolce per Zeman. «Totti? Aspetto di andare a festeggiare con lui il superamento dei gol di Nordhal. Gli manca poco per raggiungere questo traguardo». Con il solito sorriso beffardo poi, il boemo ripercorre l'esaltante stagione scorsa a Pescara, che gli ha permesso di ritirare il premio a Coverciano: «I ringraziamenti più grandi per questa mia vittoria vanno alla società abruzzese ed ai giocatori che ho allenato, che mi hanno permesso di fare calcio come piace a me».
Un riferimento, neanche troppo velato, a tutte le difficoltà trovate invece nella sua breve avventura stagionale in giallorosso: «Non mi pento di niente di quanto fatto quest'anno. Sono arrivato a Roma perché volevo fortemente la Roma, mi dispiace solamente di non essere riuscito a fare ciò che avevo in testa per le potenzialità che secondo me aveva questa squadra».