Ciclone Totti

18/02/2013 alle 08:28.

CORSPORT (R. MAIDA) - Quanto ci vuole per mettere un dito in bocca? Stavolta Totti non ha fatto in tempo, perché è stato tutto troppo veloce. Sette decimi di secondo tra l’impatto con il pallone e il contatto con la rete, soltanto poco di più hanno impiegato i compagni a travolgerlo di gioia riconoscente. Pjanic, poi Perrotta scattato dalla

COINCIDENZE - Pochi minuti più tardi, a Roma, avrebbero avvertito il terremoto che ha fatto tremare la Ciociaria; il giorno prima in Russia era caduto un meteorite, a proposito di potenza; ma il boato dell’Olimpico dopo la granata di non è stato meno rumoroso. Tre botti della natura, uno dietro all’altro, in una catena di eventi casuali che non può non essere stata guidata da un destino invisibile. 


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MIO CAPITANO - Ai meno giovani e ai più romantici quel gol ha ricordato la specialità di un altro capitano della Roma, Agostino Di Bartolomei. Che una volta, nel dicembre 1978, decise proprio una partita contro la allo stadio Olimpico: 1-0 uguale uguale. Suo figlio Luca, che all’epoca non era ancora nato, è orgoglioso dell’accostamento:  «Sinceramente vedendo quel gol non avevo pensato ad Ago. Ma è logico che mi faccia piacere ricordarlo, considerando che se mio padre è stato il capitano di una generazione, è il capitano della mia. Da tifoso della Roma, sono sorpreso da questo miracolo vivente: a 36 anni Francesco ancora salta e corre come un ragazzino. Mi auguro che sproni la squadra a risalire la classifica in questo finale di stagione»
 
PROGRESSO - E parlando dell’età, ha già polverizzato i numeri dello scorso anno. Con Luis Enrique, alla venticinquesima giornata aveva segnato solo 4 gol. In questo campionato è già arrivato a 9, uno in più del totale del 2011/12. sta viaggiando a una media di un gol ogni due partite e mezzo. Se proseguisse a questi ritmi, realizzerebbe da qui alla fine del campionato altri 5 gol chiudendo a 14: meglio di tante altre stagioni (undici) della sua infinita carriera. I coetanei intanto, da Shevchenko a Ronaldo, da Van Nistelrooy a Ballack, sono già in pensione.