LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA/M. PINCI) - Tra Osvaldo e Totti, gli opposti della stessa disastrosa medaglia, si trova stretta una Roma senza più ossigeno, chiamata stasera a tirar fuori, chissà come, una bella prestazione contro la lontanissima Juventus.
«Abbiamo unoccasione irripetibile, e non mancheremo sotto laspetto dellimpegno e della voglia di voler fare un risultato importante. Voglio più cattiveria». Sembra convinto, Andreazzoli, anche se le sue parole sono molto lontane dallo stato danimo vissuto dallambiente. «Osvaldo? Cè stato amore, non cattiveria, nello spogliatoio, nei suoi confronti. Viene da una settimana pesante perché si è reso conto di aver fatto una cosa che poteva pure non fare. Ma è pesante anche uscire da Trigoria e ricevere calci sullauto e uova. Se fossi un giocatore importante non verrei a Roma in queste condizioni». Lattaccante italo-argentino dovrebbe comunque scendere in campo. Nonostante il morale fiaccato e un ginocchio dolorante, il tecnico è stato chiaro: «Se sta bene, gioca sicuro». Non dovesse farcela pronto Pjanic con Totti punta, «una soluzione intrigante», per lallenatore. Che, da inizio settimana, continua a porsi la stessa domanda: come proteggere la seconda peggiore difesa dal campionato dallattacco di una Juventus che, lo dice lallenatore, «È una goduria da guardare»? Linea a tre, due esterni attenti a non concedere troppi spazi. E unidea: chiedere a Lamela di gettare più di un occhio a Pirlo quando la squadra di Conte è in possesso di palla, per limitarne lo spazio di giocata. Unidea su cui ha lavorato in settimana, riproponendo lo schieramento con i tre centrali dietro nonostante la (lunga) assenza di Castan. Il brasiliano sarebbe sostituito da Piris, uno che, nonostante non abbia mai giocato in una difesa simile, «è diventato famoso dopo una partita in marcatura su Neymar», come ricorda lo stesso Andreazzoli.
Meglio, però, provare a proteggerlo con un laterale come Torosidis: anche perché lesperimento di impostare in quel ruolo Lamela, a Genova si è scontrato con la realtà di una fragilità eccessiva. Meglio ricollocarlo vicino a Totti nel ruolo in cui, a gara in corso, aveva inciso di più. magari servirà anche a Osvaldo, alla ricerca di un gol con cui dimenticare una settimana da incubo.