Zeman: "Roma, troppi sbagli davanti e dietro"

28/01/2013 alle 09:46.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Il finale è stato eccitante, la Roma ha anche avuto occasioni per vincere. Ma c’è qualcosa nella testa di Zeman che non quadra. È nervoso, teso, certi argomenti, vedi disciplina-codice etico, non li vuole nemmeno toccare. Parla di calcio. Di errori, di quello che poteva essere e non è stato. Per

 
ERRORI E GOL C’è un tre a tre da commentare. «Ci siamo svegliati alla fine e ci sono voluti tre cambi. Pensavamo si giocasse alle tre, forse. Il aveva tanta voglia di vincere, siamo stati due volte sopra e ci siamo fatti superare. È stata una partita non buona, per le tante distrazioni abbiamo sbagliato passaggi di due metri. Non so se questo derivi da mancanza di concentrazione o determinazione ma non discuto la voglia della squadra. Non abbiamo sfruttato le occasioni. La squadra fa quel che può, mi segue e spero lo faccia fino alla fine», parole di Zdenek, che stavolta è duro con la difesa. «Abbiamo sbagliato come reparto, ci sono stati errori di valutazione e di esitazione, ma anche il ha preso tre gol. Noi abbiamo incassato le reti sempre in superiorità numerica, una volta le mie squadre rischiavano di più». Magra consolazione. «Penso che nella seconda metà del secondo tempo abbiamo cercato di fare più gioco, ma è vero che abbiamo sbagliato pure tanto nella fase di costruzione. Il pari è giusto per il numero di errori di entrambe le squadre. I gol potevano essere di più». E pure gli attaccanti e i «costruttori» di gioco sono sistemati. 
 
QUESTIONE PORTIERI Il , Goicoechea, viene difeso a metà. «Sui gol poteva fare poco. Forse su qualche uscita su palla alta ha sbagliato i tempi. Arriva Viviano? Per me è fantasia. Ho tre portieri, non vedo perché dovrei volerne un altro. Il titolare è chi dimostra di stare meglio e interpreta le situazioni di gioco con i compagni e la difesa». Restano i tre gol subiti, ormai una costante per la Roma. «Noi giochiamo partita per partita, abbiamo recuperato un punto su un avversario, ora mancano sedici partite e ci proviamo. 
 
LA DISCIPLINA E IL FUTURO E si ritorna al discorso della disciplina, tanto cara a Zeman. Argomento sul quale il tecnico si è scontrato con la società e ne riparlerà a Trigoria con i dirigenti. «Io penso che la disciplina tattica e quella fuori aiutino a fare risultati migliori. Pronti alla stesura di un regolamento? Non ne voglio parlare in questa sede. Si parlerà con la dirigenza, come avviene dall'inizio del campionato. Dobbiamo andare avanti e cercare di migliorare le cose che non vanno, basta individuarle. Se so cosa ha detto Baldini sull’argomento? No, e non lo voglio sapere. Il mio futuro in bilico? Domanda sciocca, avete mai sentito uno che si sente sicuro? Cerco di fare sempre il mio meglio e sono a disposizione della società». Archiviato per il momento il capitolo regolamento, anche se Baldini ha ammesso che non c’è bisogno di nessuna carta scritta per ottenere la disciplina. Zeman non ne vuole parlare, lo farà di nuovo con i suoi dirigenti, oggi. Il tecnico si gode la prestazione di Tachtisidis, finalmente eroe. «Lui gioca sempre così, ma pochi se ne sono accorti».