GASPORT (M. CECCHINI) - Ma perché siamo tutti così sorpresi? Se è vero che la vita comincia a quarant'anni, Zdenek Zeman è appena un venticinquenne con gli ormoni vibranti e la testa piena di idee diverse fra di loro. Con queste premesse, nessuna meraviglia che due giorni fa il boemo abbia schierato la Roma con la difesa
Rivoluzione a metà Invece la finzione finisce qui. L'età anagrafica è incisa nelle rughe di ciascuno di noi, e così tutti salutano uno Zeman che, per la prima volta in carriera, ripudia la «sua» retroguardia a quattro per privilegiare quella a tre, pronta a volte (spesso) a trasformarsi a cinque. Una rivoluzione provata pochissimo in allenamento, dicono i giocatori, e che ieri ha lasciato di stucco tutti i suoi ex giocatori sparsi per il mondo. A questo punto, due sono state le domande che si sono rincorse a Roma: 1) il boemo ha fatto tutto di testa sua oppure la dirigenza, alla luce dell'emergenza offensiva, lo aveva consigliato di cambiare qualcosa? 2) Contro l'Inter, che solitamente gioca a tre dietro come la Fiorentina, Zeman concederà il bis? Sul primo punto, circolano più sussurri che certezze. Di sicuro i dirigenti, non solo non sono stati colti totalmente di sorpresa, ma hanno anche apprezzato la duttilità «finalmente» dimostrata dall'allenatore, soprattutto perché ha a disposizione un gruppo molto competitivo. Detto questo, la sensazione generalizzata è che quella contro la Fiorentina sia stata una sorta di «botta e via» e perciò contro l'Inter il tecnico tornerà ad agire secondo gli schemi consueti. D'altronde, le sue parole in merito sono state chiare: «Può essere che la difesa a tre possa essere riproposta, ma a me non piace. Vorrei tornare a giocare a quattro. A Firenze c'era emergenza, perciò abbiamo giocato così per sfruttare le caratteristiche dei giocatori». Con tutti cambiamenti del caso, soprattutto vedendo Piris spostato in mediana (ma c'è stato poco) e Florenzi in attacco (ma praticamente ha fatto tutti e tre i ruoli sulla fascia sinistra).
Disgelo De Rossi Se chi è vicino al tecnico dice come la scelta sia stata vissuta anche come una rivalsa su chi lo considerasse immutabile come l'espressione di Breznev sulla Piazza Rossa, un effetto collaterale è stato il disgelo con De Rossi che, dopo aver detto come quel modulo gli piaccia, nel viaggio di ritorno in pullman ha a lungo scherzato con Zeman, arrivando a proporre lui, a nome della squadra, di dormire tutti a Trigoria per allenarsi subito la mattina. Un segnale positivo, anche se il centrocampista ai microfoni si era detto dispiaciuto per le critiche di una piccola parte dei tifosi, commentando: «Forse dopo undici anni si sono stufati di me».
Carica dei 50.000 Detto che Cangelosi, vice di Zeman, è stato squalificato per la prima semifinale contro l'Inter per frasi irriguardose dette sull'arbitro, per la sfida di domenica contro l'Inter la prima del trittico in dieci giorni la prevendita sta andando molto bene, tant'è che si prevedono cinquantamila spettatori. Fra questi, però, potrebbe esserci anche capitan Totti che, dopo l'elongazione accusata al retto femorale della gamba sinistra, ieri ha ricominciato a correre. L'impressione è che per la gara di campionato possa essere solo convocato, mentre per rivederlo in campo dovremo attendere mercoledì, quando si consumerà (sempre all'Olimpico) il primo atto della semifinale di Coppa Italia. E chissà se, quella notte, Zeman riuscirà a sorprendere anche lui.