Trigoria, valle di lacrime

30/01/2013 alle 09:57.

LEGGO (F. MACCHERONI) - Zeman è commosso, qualcuno è basito. Dovevano rimuovere il boemo, invece hanno «rimosso il dubbio». Proprio così. Lo dice Sabatini. Avevano dubbi. Ma poi niente. Dietro il tutto, le mille ipotesi, il niente.



E il «nulla» è l’immagine più inquietante di questa società. Si scende da Trigoria nella valle che conquistò Dino Viola e sembra di non vedere più nulla. Dirigenti che si rincorrono in un sogno (Luis Enrique), che balbettano una rivincita (Zeman) e si perdono nel labirinto dell’ego. Zeman, dice , venne ingaggiato a Genova: lo videro piangere e si convinsero. Ieri, secondo la fonte ufficiale societaria, il boemo s’è commosso.

E così, dopo essere andati a tentoni in cerca di un allenatore «normale e con carisma», lo hanno confermato.



Tutto dimenticato. Le accuse di Zeman alla società, la replica di Baldini (non ha parlato di esonero, ma quella sembrava la direzione del suo commento), le bastonate di . Zeman non si dimette. Forse accetterà i compromessi imposti da . Peccato. Non ne apprezzavamo i risultati, ma avremmo scommesso sulla sua personalità, Maestro. Ha ragione Baldini, Schettino «è noto per essere scappato», lui non è scappato. È scappata la Roma. Quella di Testaccio, povera ma bella. Annegata in una valle di lacrime