IL TEMPO (V. LO RUSSO) - Tre anni a Trigoria come guida tecnica (1993-1996) ma c è la Roma anche nel suo passato da calciatore. Detiene il record di panchine ufficiali in Serie A con 795 presenze. Nei giorni che precedono limpegno dei giallorossi a Napoli parla da doppio ex, esperto osservatore esterno ancora innamorato della Roma. Impossibile per «Sor Carletto» azzardare un pronostico, ma sul fascino di questa sfida sarebbe pronto a scommettere.
È quella vista col Milan la Roma di Zeman?
«Alla Roma auguro di aver trovato i meccanismi di gioco che vuole lallenatore. Rispetto allinizio ho visto un miglioramento totale. Da esperto di calcio, appassionato della Roma, e allenatore vecchio stampo, controllo gli sviluppi di gioco sia offensivi che difensivi e vedo che la squadra è cresciuta. Zeman si conferma un allenatore che raccoglie meno di quello che merita».
In prospettiva, questa Roma dove può arrivare?
«La Roma è imprevedibile come il suo allenatore. Può fare cose importanti, ha giovani di grandi qualità e un allenatore che li impiega a seconda delle loro caratteristiche tirando fuori il meglio da ciascuno».
Che tipo di percorso sta facendo De Rossi?
«Non so cosa possa essere successo. De Rossi è un grande giocatore che a volte si perde in situazioni che non gli competono, si lasca coinvolgere in polemiche e comportamenti sbagliati. Il mio consiglio è di lasciarsi alle spalle tutte le voci che lo riguardano e fare la cosa che gli riesce meglio: giocare a calcio».
Per Totti il tempo sembra non passare mai, rispetto a quando lo allenava lei, che tipo di giocatore è diventato?
«Il tempo gioca a suo vantaggio. Con me aveva ancora il biberon in bocca, senza offesa, e devo ammettere di aver individuato in lui un grande campione. Come diciamo a Roma, penso di averci azzeccato, anche se i miei meriti si riducono rispetto ai suoi. Tutto si può dire meno che Mazzone non avesse capito, a suo tempo, il valore del giocatore e delluomo Totti. Vorrei anche aggiungere che oltre a lui ho avuto lonore di allenare giocatori come Baggio, Pirlo, Antognoni».