CORSPORT (A. GUIDO) - Per uno che è cresciuto col mito e nel regno di Cassano ritrovarsi nel mirino di Roma e lInter, la prima e lultima squadra di FantAntonio, deve essergli sembrato un sogno. Ma adesso che si è aperta lasta per assicurarsi la metà del suo cartellino che appartiene al Bari Nicola Bellomo non sta più
UGUALI E DIVERSI - Cassano spesso e volentieri girava le spalle a cronisti e fotoreporter, a Bellomo invece gli hanno consigliato di tenere la bocca chiusa nel momento in cui il mercato si diverte a disegnare le più svariate strategie. A voler essere pignoli si potrebbe anche dire che Bellomo, a differenza del suo illustre concittadino, non sbaglia un congiuntivo. Libri e pallone. Oltre a giocare il ragazzo ha conseguito anche un diploma in Elettronica e Telecomunicazioni. Cresciuto nella citta vecchia, come il "pibe de Bari" a inseguire palloni tra i vicoli e le chanche di Pazza Odegitria, ha sempre rifiutato paragoni scomodi. « Sì, è vero anchio ho imparato a giocare per strada per poi passare nelle giovanili biancorosse proprio come Antonio. Lo conosco, lo stiamo, ma siamo profondamente diversi... ». (...)
L'ORO DI BARI - Dalla vendita della seconda metà del cartellino di Bellomo il direttore sportivo Guido Angelozzi spera di ricavare 2, 5 milioni di euro per permettere alla società di pagare a metà febbraio gli stipendi senza incorrere in una nuova penalizzazione che farebbe sentire pesantemente i suoi effetti sulla classifica con tutte le conseguenze facilmente immaginabili. Bellomo aveva già salvato il Bari allinizio della stagione quando sempre Angelozzi ricavò dal Chievo 1 milione e 750 mila euro dal Chievo (compreso il cartellino di De Falco) in un momento in cui non c'era un centesimo in cassa. (...)