L'eterno Totti 10 e lode, Baldini: «Si merita il rinnovo»

23/01/2013 alle 08:37.

GASPORT (M. CECCHINI) - Il senso è un sussurro, un alito di vita in un ambiente mortificato da una zona Champions League sempre più lontana. «Daje Roma», dice a suo modo. Francesco Totti chiama a raccolta l'universo giallorosso. «La partita sarà fondamentale per il nostro futuro, anche perché potrebbe aprirci le

 
Futuro per due Con queste premesse, nessuna meraviglia che ieri Franco Baldini abbia aperto al rinnovo di un contratto in scadenza tra un anno. «Francesco ha un rapporto con noi fino al 2014 — dice il alla Rai —, ma si sta meritando il rinnovo di contratto». Affermazione forte, che lo fa scivolare anche sul suo futuro dopo una stagione e mezzo non all'altezza delle aspettative. «Resterò? Non dipende da me, ma dalla proprietà, il contratto che ho non conta. Però se mi manderanno via, di sicuro non resterò nel calcio italiano». La lotta, in lui, è tra ottimismo e delusione. «Non mi aspettavo di avere due punti in meno dell'anno scorso (non considera i 3 a tavolino col Cagliari, ndr), ma qualcuno in più. Credo che la Roma sia un'ottima squadra e abbia un ottimo allenatore, ma non bastano. Ci vuole anche — e me ne prendo la responsabilità — che si stabilisca una chimica, una dinamica di adesione totale, un ambiente favorevole. Finora non c'è stato. Zeman? Tutti hanno responsabilità, ma per ora mi rifiuto di prendere in considerazione l'ipotesi di un fallimento. Io a fine campionato trarrò le conclusioni, senza però dimenticare che con soli due o tre innesti — e non con le rivoluzioni che abbiamo ritenuto di fare — in futuro avremo una squadra vincente. In fondo il valore di un manager si giudica su quello che uno ha costruito, sulle basi su cui investire».
 
Voglia di derby Baldini, poi, sposta l'attenzione sull'Inter. «Domenica, anche se nella ripresa non si è brillato, abbiamo costruito 5 occasioni, mentre i nerazzurri non hanno mai tirato in porta. Per questo mi aspetto una bella sfida. Alla Coppa ci teniamo molto: una eventuale finale con la Lazio o con la sarebbe bellissima». Meno bella, invece, è stata la sfida sulla presidenza di Lega. «Abbiamo cercato di promuovere un certo tipo di percorso e responsabilmente siamo rimasti fuori, ma vige la democrazia, perciò ci conformeremo alla maggioranza cercando di fare proposte diverse. Beretta è un buon presidente, ma non lavora neppure a tempo pieno. Come Roma, però, abbiamo dimostrato che la nostra politica sportiva non la determina UniCredit, che non ha fatto pressioni». Pressioni invece ne fa perché l'Olimpico stasera non fischi Tachtsidis. «Gli mando l'abbraccio più forte: il suo momento di difficoltà è anche il nostro». Appello da capitano. Perché stasera è davvero vietato sbagliare.