ILFATTOQUOTIDIANO.IT (L. PISAPIA) - Dagli studi televisivi della Disney a Orlando, in Florida (dove il 30 dicembre hanno firmato laccordo in diretta tv il presidente della Roma James Pallotta e limprenditore Luca Parnasi), allippo
Partiamo dal primo dato. Il Piano regolatore esistente prevede nella zona di Tor Di Valle un massimo di cubature di 14mila metri cubi, assolutamente non sufficienti alla costruzione di un impianto polifunzionale con stadio e derivati vari (parcheggio, viabilità, unità abitative, centri commerciali e luoghi dospitalità come alberghi e ristoranti) che ne richiederebbe quasi un milione. Quindi o viene approvata entro tempi stretti il famigerato ddl conosciuto come Legge sugli stadi, da più parti definito un obbrobrio, un cavallo di Troia per legalizzare clamorose speculazioni edilizie e che in pochissimo tempo permetterebbe deroghe eccezionali ai vari piani regolatori e di tutela paesaggistica regionale, oppure è necessaria una modifica al Prg da parte delle istituzioni cittadine, che però allungherebbe di molto i tempi previsti.
Ma i problemi dal punto di vista ambientale non sono finiti qui. Perché già quando nel 1958 a Tor Di Valle fu costruito lippodromo, furono necessari 13 chilometri di pali di cemento per renderlo stabile, dato che limpianto sorge su un terreno sabbioso e instabile. Poi cè il problema del vicino depuratore dellAcea, che emana un fetore nauseabondo e andrebbe quindi interrato. Inoltre, la necessità di potenziare i trasporti: dalla rotaia della Roma-Lido con nuove fermate, alla mobilità in auto lungo la via Ostiense e la Roma-Fiumicino (altro affare goloso). Infine a Tor di Valle cè unansa del fiume Tevere che è zona di esondazione e andrebbe sistemata. Tutte problematiche che hanno messo in allarme gli ambientalisti per unoperazione che farà di certo bene al patrimonio della squadra, ma sembra molto lontana da qualsiasi interesse pubblico della città, come ha scritto in una nota Parlati, presidente di Legambiente Lazio.
Ma a Roma, dove storicamente i palazzinari hanno influenzato la politica con ogni mezzo necessario, e anche di più, al cemento si è sempre trovato spazio. Ed ecco quindi emergere la figura di Luca Parnasi, lenfant prodige del mattone capitolino: proprietario dellarea dellIppodromo di Tor Di Valle e a capo del gruppo Parsitalia, società immobiliare creata dal padre Sandro che nel 1991 ha acquistato dal curatore fallimentare la Sogene (immobiliare prima vaticana e poi nelle mani del banchiere di Dio Michele Sindona) e limmenso patrimonio di terreni nel suo portafoglio. Parnasi figlio è sposato con una starlette televisiva (Christiane Filangieri), come si conviene ad un immobiliarista del XXI secolo. Ed è stato finanziatore bipartisan delle fondazioni Farefuturo di Fini e Italianieuropei di DAlema, in affari sia con il fratello di Fini, Massimo, che con quello di Veltroni, Valerio, come si conviene ad un palazzinaro storico con un piede in entrambe le staffe.
Siccome poi al momento dellacquisto dei terreni di Tor di Valle dal re degli ippodromi Papalia, avvenuto lo scorso aprile, il contratto prevedeva il rilancio dellimpianto, ecco che un nuovo ippodromo sarà probabilmente costruito nella zona del Pescaccio, sui terreni che il Comune di Roma è prossimo a girare allo stesso Parnasi come compensazione per Tor Marancia. Insomma, per il nuovo re del mattone capitolino sarebbero due piccioni con una fava. Il tutto con la benedizione dellattuale sindaco e del prossimo, di qualunque colore esso sia, dato che anche lex candidato forte dellopposizione Zingaretti, dirottato alla Regione, da presidente della Provincia ha acquistato alla modica cifra di 263 milioni una nuova sede allEur da Parsitalia. Unidea a suo tempo sottoscritta dallex presidente Gasbarra, sempre del Pd, che potrebbe essere il prossimo candidato sindaco del partito Bersani. Insomma, quando Totti, o chi per lui, nel 2016 segnerà il primo gol nel nuovo stadio della Roma, a godere non saranno solo i 60mila tifosi che la capienza del nuovo stadio prevede, ma anche e soprattutto quella commistione di politica ed edilizia che da tempo ha le mani sulla città.