Gli sfottò di Totti al boemo: «Sdengo, io non ti mollo»

30/01/2013 alle 08:34.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Dal «vattene» incassato alla stazione Termini da qualche tifoso della Roma alla tregua di ieri con la società e per ora con tutto l’ambiente. Zdenek Zeman ha vissuto due giorni surreali, tra dubbi, sigarette e litri di caffé



Una due giorni vissuta da Zeman per gran parte a Trigoria (un allenamento lunedì, due ieri), pensando a un altro allontanamento, stavolta paventato (da ) e poi revocato (sempre da ). Lui e il suo staff di fedelissimi sempre uniti nell’attesa: Vincenzo Cangelosi il più preoccupato (ci tiene a stare in giallorosso per molto tempo), poi con lui anche Giacomo Modica e Roberto Ferola (solo il primo era a Roma nel ’97/’99). Aspettiamo gli eventi, si son detti tra loro. «Ma decidi tu, noi siamo sempre con te», hanno confidato tutti e tre a Sdengo.



IL CAPITANO SCHERZA Lunedì allenamento il mattino con pochi intimi, siamo all’indomani della comica di . L’aria è pesante a Trigoria, pochi hanno voglia di scherzare. Lui vaga per il Bernardini, fischiettando qualche vecchio refrain dell’amico Venditti. Beve caffè, fuma, legge. Porta la squadra in campo per il lavoro previsto e poi - si racconta - scappa a casa al Fleming ascoltando la conferenza fiume di in macchina sull’Anulare. Piove, il pomeriggio senza golf è una maledizione, non passa mai. Lo chiamano gli amici, qualche mezzo contatto con Trigoria, una camminata, il solito bar. Il verdetto rimandato a oggi, doppio allenamento, il giorno della verità. Ma l’aria sembra già diversa. «Sdengo, io non ti mollo, mi raccomando», scherza , che con Zeman ha molta confidenza da sempre. Il boemo lo guarda, sorride. Lo staff chiede se ci sono novità. Ma l’appuntamento con i dirigenti è fissato per l’ora di pranzo, che poi consumerà con squadra e staff.



LA RASSEGNA STAMPA Zeman ieri è arrivato a Trigoria molto presto. Ha atteso la rassegna stampa, come sempre tutte le mattine. I titoloni spaventano, meglio non guardarli. Ma poi il suo solito ghigno lo accompagna nella lettura. Le parole di sono state mal digerite, tutto verrà chiarito di lì a poco. Zeman non si dimette e non cambia. Ecco, forse - come gli chiedono - eviterà di fare la guerra ai dirigenti come è successo sabato. Un cambiamento, uno solo: per amore della Roma.