De Rossi: «Se non c’è Pjanic, non gioco...»

18/01/2013 alle 09:04.

IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Era già giovedì quando Daniele De Rossi, dopo aver parlato ai microfoni di Roma Channel, si è presentato nella zona-mista del Franchi di Firenze. Zuccotto in testa, volto disteso. E gioia evidente nei suoi occhi per l’impresa portata a termine un’oretta prima dalla sua Roma. Dopo la consueta, e

 
UN MESSAGGIO AI TIFOSI E ancora. «Nonostante la stragrande maggioranza dei tifosi nutra sempre grande stima e attaccamento nei miei confronti, un po’ mi dispiace vedere che uno spicchio di tifoseria è un po’ cattivo, ha un po’ di astio e magari è stanco di vedermi giocare dopo undici anni, magari è una cosa. Così come mi dispiace non giocare. Ma io posso continuare a fare solo quello che ho fatto finora. Quando vai in campo a volte giochi male, ma non lo fai apposta. L'importante è allenarsi bene, stare zitti, parlare poco, lasciare che parlino gli altri e fare il professionista. Ho giocato bene? La cosa più bella è stata la coesione tra tutti noi, non sto a guardare se la mia prova è stata buona, ottima o altro. Credo che tutti quanti abbiamo dato il massimo che possiamo dare su un campo difficilissimo. Forse abbiamo raccolto qualcosa in più, ma ho visto un sacco di squadre vincere in questa maniera»
 
UN PENSIERO PER ZEMAN Prima di congedarsi, una riflessione dal neppur vago sapore polemico nei confronti di Zeman, con il quale ha un rapporto ondivago (sorrisi e battute sul pullman che a notte fonda ha riportato la squadra a Trigoria: e Daniele ha ordinato di dormire tutti lì). «Sì, adesso ci aspetta un triplo confronto con l'Inter in dieci giorni. Per la prossima partita di Coppa Italia è squalificato , quindi penso che non giocherò...». Chiaro, netto il riferimento a quel «se non c’è , non può giocare» che il boemo ha teorizzato a Catania.