LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Se la Roma sul campo non arriva ai 25 anni e mezzo di età media, al contrario sugli spalti si respira atmosfera vintage. A cominciare da quando, prima del match, laltoparlante dellimpianto annuncia un nome dal suono dolcissimo alla memoria dei romanisti. Che, pochi istanti dopo, possono vedere emergere dalla pancia di uno stadio già sufficientemente colorato, la testa del 'Principe' Giannini.
La Curva, però, la propria Hall of Fame la celebra evocando limmagine di un grande presidente: Il giocatore non va divinizzato, quella che tiene il sudore è la maglia. Lode a te Dino Viola. Omaggio per ricordarne la memoria a 22 anni dalla scomparsa. In fondo, per la Roma è il debutto nel proprio stadio per il 2013, e la Sud ha accumulato annunci arretrati. Mentre in panchina prende freddo Pjanic, costretto a rinunciare allesibizione in calzoncini causa mal di gola. Il Non riesco a respirare con cui si arrende durante il provino prepartita però è quasi thriller. Ma è la serata dellamarcord, e allora la curva non rinuncia neanche a un coretto di antica tradizione allindirizzo dellarbitro Orsato e della sua più diretta congiunta. E nel solco della tradizione, come poteva mancare la scalata di una bandiera come Totti ai miti del passato? Nordahl, dopo ieri notte, è ancora più vicino.