IL TEMPO (A. SERAFINI) - Le telecamere della Rai accolgono il dg romanista nel giorno dedicato a Vasilis Torosidis, ultimo acquisto della seconda stagione americana. «È un giocatore quasi necessario in questo momento. Siamo soddisfatti di come si stiano comportando Piris e Balzaretti, perché nonostante le critiche,
Quando si nomina la Grecia a Trigoria però, il sapore della soddisfazione rimane in parte agrodolce, per le aspettative di quell'altro ragazzo arrivato in estate sotto la stella di Zeman e finito in un turbine di incomprensioni, brutte prestazioni e dualismi pesanti. I fischi dell'Olimpico riservati a Tachtsidis sono stati in parte fraintesi. Il giocatore ci è rimasto male, anche se non poteva immaginare che buona parte del suo stadio non fosse a conoscenza dell'infortunio che ha costretto De Rossi a rimanere negli spogliatoi. Un aspetto su cui Baldini è intransigente: «È un ottimo giocatore, non ha mai potuto dimostrare quanto di buono ha dentro per via delle responsabilità di cui è stato caricato. Credo sia in qualche modo, la vittima di questa querelle che è stata sospinta per tanto tempo, sull'utilizzo o meno di De Rossi, da parte di Zeman».
Poi tra un sorriso e una promessa lanciata a Totti - «Il suo contratto scade nel 2014, quindi c'è tempo per parlare di rinnovo. Certo se lo sta meritando tutti i giorni sul campo» - il dirigente si sofferma nell'analizzare una classifica tristemente mediocre: «Non mi aspettavo di avere due punti in meno rispetto allo scorso anno, perché la squadra è forte. Forse, da parte nostra, non siamo ancora riusciti a creare un ambiente favorevole».
E la girandola di colpe e responsabilità, diventano comunque un argomento impossibile da non affrontare. A partire proprio dall'allenatore: «Un esonero di Zeman? Al momento è un ipotesi che rifiuto. A fine anno ognuno si prenderà le proprie responsabilità, a partire dal sottoscritto. Quello che oggi viene definito fallimento, sono sicuro che verrà guardato con più obiettività». Ci vuole pazienza.