IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Il futuro è adesso». Zdenek Zeman va sul concreto. Gli interessa la Roma di oggi e non quella che sarà. «Il domani per me è il presente. Non devo aspettare i giovani, perché si stanno già mettendo in mostra». Nel pomeriggio co
Zdenek sale sullonda giallorossa: «La squadra va sempre meglio: si esprime con più continuità e commette meno errori, gioca con voglia ed entusiasmo». La Roma finalmente lo segue. Nel senso che è in sintonia con lui anche sulle ambizioni. Da vertice. «Per la verità non mi sono mai lamentato di questo. Cercavano di farlo, ma non ci riuscivano al meglio. Si può pure sbagliare, come a Torino. Mi auguro che non si ripeta e che la squadra voglia mettere tutti in difficoltà. Non mi interessa se i giocatori stanno con me, non è questo il problema. Devono essere dalla parte della Roma e avere obiettivi, non giocare tanto per farlo. Ora stanno dimostrando di voler raggiungere qualcosa». Il Chievo è anche il ricordo dellultimo digiuno della Roma, il 1° maggio scorso. A Zeman, però, interessa il rendimento attuale della squadra di Corini: «Non è da sottovalutare per i due risultati in trasferta che ha ottenuto e anche per il terreno di gioco che spero permetta di farci giocare a calcio. So che è stato rizollato, dipende da quanta neve cè sopra i teloni. Ma non sarà mai come a Parma: lì cera solo da mettersi le pinne e batterle forte. Il campo può condizionare le scelte, nei singoli e nellatteggiamento. Se sarà pesante, useremo giocatori di fisico e lanci lunghi».
Non fa freddo e, comunque, dopo la pioggia di ieri, allora della partita le previsioni annunciano, oltre alla nebbia, anche un leggero sole. Penultima partita prima delle vacanze, del viaggio in Florida e del mercato. Spostarsi dalla capitale non lo convince, ma si adegua. «Io magari volevo andare a Cipro. Questi, però, sono gli accordi presi, credo che si possa lavorare bene. E anche il clima aiuta. Quattro giorni di allenamento ce lho e spero che riusciamo a prepararci al meglio. In poco tempo il fuso non dovrebbe crearci disturbo. Odio, invece, la sessione invernale del mercato. Se prendi un giocatore, è pronto ad aprile. Magari ti serve lanno dopo. Io sono soddisfatto dellorganico, se qualche giocatore non vuole più stare, allora parteciperemo pure noi...».