Zanzi: "Roma, che onore"

19/12/2012 alle 08:47.

CORSPORT (A. GHIACCI) - Abito grigio, camicia rosa con cravatta in tinta, carnagione scura, capelli curatissimi e occhi chiari. Davvero un bel ragazzone il nuovo amministratore delegato della Roma, Italo Zanzi. Con l’inizio del nuovo anno il prossimo massimo dirigente, l’uomo che la proprietà statunitense ha voluto trasferire in pianta

PROGRAMMA - Zanzi, giustamente, prova ad entrare in punta di piedi. E con il sorriso ben stampato sul volto:  «Non credo che serva cambiare qualcosa immediatamente, sarebbe pericoloso presentarsi in maniera travolgente solo per lasciare il segno. Adesso dobbiamo sfruttare le vacanze natalizie per capire a che punto siamo e quali sono le nostre risorse a breve, medio e lungo termine. Sono qui non perché qualcuno abbia lavorato male, sono qui per fare di più. Stiamo mettendo un piano duraturo che manca nel calcio in generale dove tutti sono più preoccupati di vincere la domenica che arriva. Lo siamo anche noi, ma in generale siamo più attenti a mettere in piedi una strategia che ci permetta di vincere domenica prossima ma anche tra un anno o tra due. Il nostro compito sarà quello di assicurare che i risultati dentro e fuori dal campo siano degni della nostra forza, della storia, dell’immagine e dell’anima. Siamo convinti di poter superare le difficoltà. Non vedo l’ora di lavorare con tutti i componenti di questa organizzazione. E voglio essere chiaro: nessuna struttura organizzativa può garantire risultati, ma prometto che il nostro impegno sarà maggiore di qualsiasi altra squadra, lavoreremo il più possibile per onorare l’impegno dei tifosi ed ottenere risultati. Il mio nome conta poco, conta forza Roma»
 
PASSI - Zanzi appare contento, soddisfatto. E pronto a muovere i suoi primi passi nella nuova avventura:  «Nei primi giorni di gennaio assumerò il mio incarico full time, per ora mi informerò sulla squadra e sul lavoro. Al momento esprimo ottimismo e fiducia per la squadra e per il business, ma come ha detto il presidente il marchio Roma è internazionale e deve essere più vicino alla gente, ovunque. Questo dovrebbe essere uno dei più grandi club del mondo e sono sicuro che lo diventerà. Per farlo bisognerà vincere dentro e fuori dal campo» . (...)