CORSPORT (S. DI SEGNI) - Lolandese gigante si rinfila i guantoni, mentre Zeman tiene viva la questione: «La formazione la svelo domani» , che sarebbe oggi. Ma chi conosce il boemo ha maturato la sensazione che il dubbio number one sia già stato sciolto:
IN PRINCIPIO - Il rodaggio zemaniano costò caro alla difesa, Stek ripartì con un bel numero di palloni raccolti alle proprie spalle, ma i numeri in quel frangente non raccontavano tutto: il portiere era partito bene, tifosi e critica gli riconobbero prestazioni al di sopra degli standard della scorsa stagione. «So di essere il numero uno, lo pensa anche la società. Voglio rimanere qui a lungo, non è vero che qui è più difficile fare il portiere. Il Tottenham? Chiacchiere di mercato, quelle che ci sono ogni estate» , disse Stekelenburg dopo aver riscosso una buona dose di consensi. Lingranaggio ad un certo punto si è incastrato di nuovo, è stato un tuttuno: la Roma non decollava, lex Ajax era bersagliato dagli attaccanti avversari, un infortunio lo ha estromesso dalla lotta. (...)
LA DEGENZA - Il carneade sembrava sincero, quando diceva che «il titolare della Roma è Stek» . Altra storia i tormenti dellolandese: gli acciacchi da Parma in poi si sono accavallati, prima la tibia, quindi il pollice della mano sinistra (una lieve lesione capsulo-legamentosa, ditone insaccato): il guardiano ha preferito non forzare. Ma ora che la prima settimana di lavoro a pieno regime è andata, le possibilità di rivederlo tra i pali sono elevate: sugli allenamenti filati lisci ballano i ragionamenti di Zeman, che ha sottolineato come Stek sia guarito, sì, ma «bisogna valutare se è il caso di farlo rientrare subito» . (...)