GASPORT (B. TUCCI) - Il signor Italo Zanzi è un giovin signore, con un nonno italiano, diventato da qualche giorno il nuovo amministratore delegato della Roma. Malgrado le sue origini, parla poco la nostra lingua; ma ci sarà pur qualcuno a Trigoria che gli spieghi i problemi impellenti della società.
Primo tra i quali il rapporto non proprio idilliaco tra Zeman ed alcuni suoi giocatori. Ad esempio, l'idiosincrasia che ha con Daniele De Rossi, un patrimonio della Roma, considerato da più parti uno dei più forti centrocampisti del mondo. Ogni domenica che Capitan Futuro rimane in panchina, la società perde migliaia di euro. Ed allora, la si vuole risolvere questa questione? Subito. Di modo che o la squadra riavrà in campo il giovanotto; oppure lo si ceda in maniera che possa farsi valere lontano dal Colosseo. Ed ancora: il difficile feeling che il boemo ha con Stekelenburg, un portiere della nazionale olandese costato a Trigoria più di sei milioni di euro. Ora, il ragazzone è stato relegato fra le riserve per favorire un altro «guardiano dei pali» su cui Zeman è pronto a scommettere. Francamente, non riesco a capire la ragione di questo innamoramento. Però, comunque sia, è una situazione che va risolta al più presto per evitare che a Trigoria si perdano altri soldi.
Fatto questo lungo preambolo, veniamo alla giornata di calcio che precede il Natale. All'Olimpico scende di sera il Milan. Se fosse arrivato con una settimana di anticipo, e cioè subito dopo la partita con la Fiorentina, l'ottimismo sarebbe stato di casa alla Roma. Ma dopo il mezzo disastro di Verona, chi può puntare un euro sulla squadra disegnata da Zeman? Pochi, io penso. Ed a ragione. (...)