CORSPORT (R. BOCCARDELLI) - Bruciare le tappe. E ormai acclarato, sta scritto nel dna di Alessio Romagnoli che a soli 17 anni (ne farà 18 il prossimo 12 gennaio) ha risposto ieri alla sua prima convocazione nella nazionale Under 21 e avrebbe potuto dimostrare a Devis Mangia di valere una maglia per le finali europee di giugno in Israele
MOMENTO MAGICO - Da riserva nella primavera giallorossa alla fine della passata stagione, a una maglia con la Roma di Zeman, la numero 46. Dal debutto da titolare in Coppa Italia contro lAtalanta (con una bella vittoria e senza prendere gol) alla sua prima in Under 21. E per sabato potrebbe prospettarsi addirittura il debutto in serie A contro il Milan allOlimpico. Al fianco di Burdisso se Marquinhos non dovesse recuperare o addirittura al fianco del giovanissimo brasiliano [...].Daltronde proprio Mangia ha ribadito ieri un concetto che va abbastanza di moda nella Roma di questi tempi: «Romagnoli troppo
giovane? Se è qui è perché lo considero bravo. La carta didentità non conta» . Più o meno la filosofia zemaniana in quanto ai giovani.
PRONTO - Non vorrebbe parlare della Roma Alessio, timido ma sicuro si sé. Alla fine però lascia qualcosa di giallorosso anche ai taccuini: «Io lavoro duro e penso a fare del mio meglio. Giocare sabato sera contro il Milan? Ci spero, mi sento pronto, ma so che devo aspettare il mio turno e che tocca a Zeman decidere [...]. Devo ringraziare Burdisso, che laltro giorno mi ha aiutato e non poco. Lui è un ottimo difensore e ha esperienza da vendere» . Ma cè anche unipotesi di tandem baby: Marquinhos-Romagnoli. «Qualche volta siamo stati schierati insieme da Zeman in allenamento. Devo dire che Marquinhos è un vero fenomeno. Ha tutto per sfondare».
GRAZIE TOTTI - Nella rosa di prima squadra da luglio. Quanto è migliorato Romagnoli in questi mesi? «Moltissimo, in maniera esponenziale rispetto alle stagioni precedenti. Evidentemente, allenarsi con tanti campioni fa bene, ti fa acquistare più sicurezza e autostima» . Aveva detto qualche tempo fa che quando si trovava davanti Totti in allenamento... neanche si avvicinava. E ancora così? «Un po sì (ride, ndr), lui è un mito. A proposito, devo ringraziarlo anche pubblicamente per le belle parole che ha avuto per me dopo il mio debutto con lAtalanta»