
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Giusto su rigore. Giusto in dieci. Giusto così, perché sennò manco mezzo ne facevate. RomaMilan finisce per ko tecnico, senza risultato, perché 4-2 è poco, non dice la verità, non dà il senso di quello che è successo. Quattro a due è roba da Lecce-Roma dellanno scorso, serve solo a ricordare quello
In attesa del ricorso di Ghedini per non aver fatto partire il Milan in vantaggio di un paio di uomini e di reti (la cosa più incredibile è un mancato fuorigioco di sei giocatori del Milan, non solo l’espulsione surreale di Marcos e l’altro fuorigioco su Pazzini nell’azione del rigore) poche cose resteranno nella memoria più onanistiche e sbeffeggianti, e quindi romane, gloriose e dissacranti come l’applauso dello stadio Olimpico al gol del signor - si fa per dire - Pazzini. In quell’applauso c’è uno scroscio di superiorità, di sarcasmo, di ironia e di convinzione che ieri giusto così, giusto in dieci e su rigore potevano segnare a questa Roma Capoccia (tre gol su quattro arrivano di testa apposta). L’applauso è figlio della consapevolezza di essere belli, che da una parte c’hai Totti che non solo fa Michelangelo e Pollock, ma Babbo Natale in diretta sulla linea di difesa per evitare un fallo laterale e far felice i bambini di tutto il mondo, dall’altra Galliani & Son con le facce che hanno in tribuna; da una parte hai tutta la bellezza, l’orgoglio, persino la dignità, del Mare di Roma (Daniele De Rossi) dall’altra semplicemente come tradizione la nebbia; da una parte Pietro Zar Vierchowod Marquinhos, Ragno Nero Goicoechea Cudicini, Erik cogli la prima e la seconda Lamela senza peccato, dall’altra ti fa gol quello che tecnicamente e - ormai - definitivamente è un nostro scarto, Bojan Krkic (ma come si farà a giocare il campionato senza Bojan Krkic?). Da una parte hai Zeman che ha avuto ragione su tutto, soprattutto sugli arbitri, sugli uffici finanziari, sul doping, sul silenzio di Chievo, sul 4-3-3 (il capolavoro di ieri è stato il pressing), dall’altra Allegri che dice "Amelia non ha mai fatto una parata".
E te credo? verrebbe da chiosare. Ma la chiosa di questa partita giocata il giorno dopo la fine del mondo è una nota di cronaca: la Curva Sud ha cantato durante la partita "Berlusconi portace a mignotte". Giuro, è solo una nota di cronaca (dovere e diritto del cronista) non un’entusiastica adesione all’originalità del coro o al messaggio politico che nel giorno dello scioglimento delle camere la gente di Roma ha spedito al mondo. Buon Natale