GASPORT (M. CECCHINI) - I cattivi pensieri, a volte, hanno il fiato corto e la digestione lenta. L'estate scorsa non furono in pochi a pensare che Michael Bradley in una Roma di proprietà statunitense fosse più una sorta di veicolo pubblicitario per fare marketing
Lui & De Rossi Invece neppure nel calcio del Terzo Millennio tutto è interpretabile in ottica commerciale. E così, tabellini alla mano, si scopre che Bradley per Zeman è un centrocampista fondamentale, capace di far dimenticare per quasi un mese l'assenza di De Rossi o addirittura (contro Atalanta, Palermo e Fiorentina) di rubargli il posto come di conviverci (Catania, Parma, Lazio e Atalanta in Coppa). Insomma, la parola d'ordine è duttilità. Per questo, quando è stato a disposizione, ha giocato sempre titolare tranne in due occasioni, accumulando così 10 presenze, nonostante uno stop muscolare. Domenica però Michael ci sarà, anche perché per lui sarà una sfida del cuore, da giocare tra l'altro davanti al presidente Pallotta, in arrivo domani in Italia. Indossando a Verona la maglia del Chievo, Bradley ha trovato quella caratura «da grande» che la Roma sta valorizzando. In fondo dai Metrostars all'Heerenveen, dal Borussia M. all'Aston Villa la sua carriera è stata tutta in perenne ascesa. Non a caso il jolly della mediana nel 2012 è giunto 2° (dietro Dempsey, Tottenham) nella classifica dei migliori calciatori Usa. Sorpresa? Zero, visto che lui è uno dei leader del soccer a stelle e strisce, che vanta una Nazionale in lievitazione.
Obiettivo Champions Un po' come la Roma. «Tutto sta andando bene finora per me e cerco di mettere in pratica quello che mi chiede l'allenatore ha detto a Topmercato.com . Mi sento benissimo, anche se ho bisogno di migliorare nella circolazione della palla e in interdizione. La nostra è una squadra giovane, ma abbiamo molti giocatori di talento come Totti e Osvaldo che permettono di imparare molto. E poi c'è Zeman che ci dà fiducia. Il nostro obiettivo? Possiamo qualificarci per la Champions, ma dovremo lottare con Napoli, Lazio e Fiorentina che sono molto forti. Totti? È straordinario, uno dei migliori della storia del calcio. È un leader esemplare. Sono fortunato a giocare con lui e imparo molto standogli accanto». Possibile, ma si coccoli questo pensiero: negli Usa sta crescendo una generazione di calciatori che sogna di diventare Bradley, il marine della Roma.