IL ROMANISTA (M. BIANCHINI) - Una più attenta riflessione sul silenzio di Zeman alimenta il sospetto che dietro le quinte dellimprevista decisione covi una protesta non limitata al disappunto per il gol segnato in fuori gioco da Pellissier oppure per i 2 calci di rigore non concessi. Contrasterebbe con la sua natura impassibile cedere agli
La congrega delle giacchette nere "vanta" precedenti di antiche ostilità verso la Roma, ampiamente certificati. Non saremmo sorpresi se il "segugio" mister Zdenek avesse individuato nel comportamento di Bergonzi i segnali di una premeditazione destinata alla proliferazione di pericolosi "pargoletti". Oppure si tratta più semplicemente di casualità, in verità un po troppo frequenti, che rientrano nellincapacità congenita di gran parte della classe arbitrale, come hanno dimostrato gli scempi perpetrati su altri campi? Il dubbio sta a testimoniare la buonafede che contempla le ambedue possibilità. Tuttavia continua a ronzare nella mente la significativa reazione di Zeman, approvata in pieno dalla tifoseria romanista, memore del famoso detto: "Chi è rimasto scottato dallacqua bollente , teme anche quella fredda". Caccia alle streghe? Come volete.
Ma sarà bene tenere allerta i giudici di gara, bravi e meno dotati, rammentando loro in tempi non sospetti, che la nuova Roma intende disputare un campionato unicamente allinsegna della regolarità. A cominciare dal prossimo turno che per tanti motivi esige unattenzione particolare. AllOlimpico arriverà il Milan circondato da un alone di ammirazioni per la sua rincorsa, accompagnato da una sospetta corte mediatica che non mette assolutamente in conto un passo falso dei rossoneri. Lo scenario sembra costruito ad arte per calamitare la tentazione di protagonismo da parte di giudici facili al "condizionamento psicologico", fattore che non è un invenzione. Non ci piacerebbe assistere allennesimo spot elettorale, scomodo intruso nel mondo dello sport. Berlusconi fa bene a presentarsi a Milanello a bordo del suo elicottero color bianco latte, con i giocatori schierati a mano tesa verso il "capo" esortatore di successi. Fa parte del suo "mestiere". I romanisti che amano solo il loro calcio , si augurano semplicemente una direzione di gara che non rimanga vittima dei "piani " meneghini. Non gradirebbero affatto una fotocopia dei fatti di Verona , specialmente se dovesse ripresentarsi sotto vesti propagandistiche che nulla hanno da spartire con il football.