L’altra faccia di Zeman

04/12/2012 alle 09:39.

CORSPORT (A. GHIACCI) - «Zeman ha fatto le sue scelte. Potevano giocare Osvaldo e Nico Lopez e invece il tecnico della Roma ha scelto Pjanic. I giallorossi hanno giocato più con il 4-4-2 che con il 4-3-3, e per me è stata una scelta intelligente» . L’analisi è di Serse Cosmi, allenatore del Siena che prima della partita con la

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SUCCESSO - E a Siena e compagni hanno dato vita a tre partite diverse in una. Lo ha confermato lo stesso Zeman:  «Volevo giocare con tre attaccanti stretti per lasciare spazio agli esterni che arrivavano da dietro...» . Ma il suo calcio non era fatto soprattutto di sfruttamento delle fasce e ampiezza di gioco anche per quanto riguarda gli attaccanti? Ma l’ammissione, anche se ridimensionata da un  «sono troppo vecchio per cambiare» , è arrivata sia a che a Siena:  «L’importante è sapersi adattare alle diverse situazioni e io lo faccio» . Tanto basta: chi ha seguito Zeman durante la sua carriera era abituato ad avere a che fare con un tecnico che mai e poi mai aveva pensato di adattarsi alle varie situazioni. A un certo punto , che per ammissione dello stesso Zeman  «è più costruttore che finalizzatore» , ha abbassato il suo raggio d’azione arrivando a giocare sulla linea di centrocampo. Nel frattempo Bradley e Tachtsidis erano impegnati nella copertura della zona centrale e era spesso largo a sinistra: un centrocampo a quattro, appunto. La partita di Siena si è chiusa con e trequartisti e Perrotta centrocampista con licenza di inserimento, perché  «in carriera ha sempre avuto quel movimento» . Intendiamoci, durante il gioco si tratta di sfumature e spesso sono le interpretazioni dei giocatori che cambiano le carte in tavola. Ma ciò che conta è che la Roma, anche e soprattutto per scelta di Zeman, è cambiata e ora si adatta. Probabilmente, visti i risultati, si continuerà su questa strada. Come gioca la Roma? Un di partenza, molto elastico, che cambia a seconda delle situazioni. E’ il nuovo Zeman.