REPUBBLICA.IT (F. BOCCA) - Roma-Fiorentina è stata una partita molto divertente, ricca di gol, quando due squadre si affrontano apertamente lo spettacolo è garantito per tutti. Zeman, Montella, i gol di Totti: dovremmo parlare solo di quello. Dellallegria che può dare una partita di calcio, sia pure in una notte d
Ma allinterno di questa bellissima partita cè stato un altro episodio di quel calcio rollerball di cui spesso si è parlato, e che sta diventando la cifra di uno stile di gioco, se di stile possiamo parlare, non solo da condannare ma assolutamente da estirpare. Il calcio è tecnica e intelligenza prima ancora che forza. Figuriamoci se può esistere spazio per la brutalità.
Come tutti hanno potuto vedere allo stadio e in diretta tv, Olivera ha calpestato dolosamente e intenzionalmente la gamba di Pjanic. Lo ha fatto in maniera evidente. Larbitro ha sbagliato a non espellere il giocatore, ammonendolo e basta, impedendo così tra laltro che possa intervenire la prova tv. Ma in ogni caso non è solo un problema di sanzioni o di disciplina, è un problema di mentalità e di un malinteso senso dellagonismo e dellaggressività che un atleta deve usare in campo. Un malinteso senso della fisicità del calcio, del machismo che va man mano prevalendo. Cito a memoria solo gli ultimi casi: il pugno di De Rossi nel derby, lespulsione di Barrientos in Catania-Milan e lespulsione di Glik in Juventus-Torino. In questi casi i giocatori sono stati espulsi e giustamente puniti. Nel caso di Olivera, no.
In qualunque modo, il calcio rollerball è la negazione stessa del calcio, che va salvaguardato come gioco prima di tutto di tecnica, abitilità e intelligenza. La scorciatoia del gioco violento va stroncata duramente, questa sì con brutalità.