IL TEMPO (D. PALIZZOTTO) - Dopo quattro vittorie consecutive e una rimonta quasi insperata, il Milan crolla in modo fragoroso a Roma, nella partita da vincere a tutti i costi, nell'atteso match della svolta. La svolta è arrivata, ma in negativo, perché all'improvviso tutti i problemi dell'estate si sono abbattuti sui rossoneri: una difesa
Allegri è molto deluso, perché lui aveva preparato la partita in modo diverso. Magari con una linea difensiva più alta («Siamo stati poco aggressivi, i reparti erano distanti, temevamo troppo il loro contropiede»), sicuramente senza i numerosi errori difensivi: «Dobbiamo migliorare - ha osservato il tecnico rossonero - anche perché stavolta con Mexes, Yepes, Constant, Ambrosini, Montolivo e Boateng eravamo alti, eppure abbiamo preso gol su calcio piazzato». Per Allegri il Milan «non è stato brutto», per Amelia i primi due gol non sono da addebitare allo spaesato Yepes, ma «alla bravura degli avversari». Eppure «qualcosa da rivedere c'è», come ha ammesso lo stesso portiere rossonero. Per questo la società si sta muovendo sul mercato: Robinho e Pato sono in partenza e andranno sostituiti, ma urgono rinforzi in difesa, a centrocampo e persino in porta. Al riguardo la trasferta nella Capitale è servita ai dirigenti rossoneri per proporre alla Roma lo scambio Amelia-Stekelenburg, con un difficile quanto clamoroso ritorno in giallorosso del 30enne di Frascati. Il Milan si muove, Allegri archivia la disfatta dell'Olimpico e pensa al futuro: «Non si può passare dalle stelle alla stalle in un attimo - ha osservato Allegri - rincorrere è difficile perché al primo errore vedi tutto nero, eppure siamo a nove punti dal 2° posto: dobbiamo migliorare, davanti abbiamo signore squadre, ma noi possiamo ancora lottare per un posto in Champions».