GASPORT (C. MORACE) - È forse l'inizio di una nuova filosofia di gioco per Zdenek Zeman? A Pescara la squadra giallorossa aveva bisogno dei tre punti e li ha avuti snaturando, volontariamente o no, il gioco che ha sempre contraddistinto le squadre allenate dal tecnico boemo. Mentre i tifosi sottolineano l'importanza di non subire gol da due giornate
A Pescara la Roma non ha subito nessun tiro in porta, a mio avviso, più per la paura del neo tecnico del Pescara Cristiano Bergodi, di subire una goleada, che per meriti della Roma. In fase difensiva, la squadra di Zeman ha giocato una partita attenta ma, il Pescara, agendo solo di rimessa, non ha mai creato pericoli. La copertura centrale di Bradley, bravo ad intercettare i rifornimenti per Abbruscato e a rubar palla nei contrasti, ha dato una maggiore solidità e compattezza alla difesa. Ora sarà dura per Tachtsidis riprendersi il posto da titolare. L'americano appare più pronto a livello tattico, fisico e qualitativo.
La Roma ha avuto diverse palle gol ma non ha brillato domenica scorsa. Al posto delle consuete accelerazioni in verticale, ha proposto un giro palla molto lento, per vie orizzontali. Era giusto, vista la densità dei giocatori pescaresi in zona centrale cercare spazio esternamente ma la qualità del giro palla era piuttosto scadente e prevedibile. Dire che Zeman ha cambiato o sta cambiando filosofia di gioco mi sembra un po' azzardato. Oltre che una maggiore densità di giocatori del Pescara in zona centrale ad impedire le consuete verticalizzazioni e le giocate nei corridoi, gli errori nel controllo della palla e le imprecisioni di Osvaldo hanno spinto il gioco sugli esterni nel tentativo di trovare il brasiliano frontale alla porta. Marquinhos e Castan stanno acquisendo sicurezza, non ci sono stati errori difensivi di tattica individuale ma per un giudizio sul reparto dobbiamo aspettare.
Possiamo invece sottolineare il cambio inedito di Zeman. La giusta mossa del suo allievo Bergodi di inserire un attaccante, l'ex romanista, Caprari e la conseguente disposizione a tre in avanti, ha spinto, appunto, Zeman alla mossa tesa a coprirsi di più con l'inserimento prima di Perrotta alle spalle di Totti (unica punta) e poi di Marquinho. Forse Zeman sta cominciando a capire che nel campionato italiano di serie A vince la squadra che subisce meno gol? Montella docet, la forza della sua Fiorentina che vola sta proprio nella fase difensiva