IL MESSAGGERO - L Olimpico sarebbe venuto due decenni più avanti, il Flaminio era ancora un progetto appena abbozzato. Così il primo derby della capitale si è giocato sul campo della Rondinella, a pochi metri da dove oggi sorge lAuditorium. Era l8 dicembre del 1929, la prima volta del girone unico. La Lazio giocava in casa (e perse 1-
La Lazio giocava in casa (e perse 1-2), in quellarena da 15mila posti a sedere con le tribune di legno dipinte di bianco e dazzurro e gli spogliatoi riciclati: in precedenza erano state le baracche dismesse dalla croce rossa statunitense dopo la guerra italio-libica. Il terreno su cui sorgeva fu concesso in affi tto per una somma che oggi fa sorridere: 30 lire al mese; ma prima di destinarlo agli incontri di calcio, la Lazio aveva trasformato il terreno di gioco in orto, per venire incontro alle esigenze di una popolazione messa in ginocchio dalla prima guerra mondiale e sfamare i reduci.
Molti più soldi ci sarebbero voluti per costruire la recinzione, ma a coprire le spese pensò un facoltoso socio sostenitore della Lazio, Goffredo Magistrelli, che oltre al materiale edile indispensabile per i lavori, comprò con quel gesto generoso anche un posto donore nella storia della società. Quello della Rondinella era, insomma, uno stadio di proprietà. Sì, proprio il sogno di Lotito e di tanti altri presidenti del calcio di oggi. La Lazio ci giocò fi ssa fi no al 1931, quando se ne distaccò solo in parte per alternare le partite casalinghe con il più moderno Stadio Nazionale. Nel 57 lo stadio della Rondinella fu demolito: su quel terreno cè ora un parcheggio.