Stek, niente Lazio. Ecco l’uruguaiano

07/11/2012 alle 10:32.

LEGGO (F. BALZANI) - «Il calcio resterà per sempre l’arte dell’imprevisto». A scriverlo è un grande scrittore uruguaiano, Eduardo Galeano. A provarlo sulla propria pelle sarà un suo connazionale: Mauro Goicoechea, portiere fino a 3 mesi fa semi sconosciuto al quale sarà affidata la porta in uno dei derby più delicati della storia della Roma. L’infortunio al polpaccio di Stekelenburg (ieri non si è allenato) e le buone prestazioni contro Parma e Palermo, lo promuovono come numero uno di una squadra che domenica conterà almeno altri 6 esordienti: Piris, Castan, Marquinhos, Balzaretti, Tachtsidis e Florenzi. Goicoechea sarà il secondo portiere uruguaia- no a prendere parte alla stracittadina di Roma (prima di lui Muslera) e non sembra mostrare particolari emozioni: «Sarà come uno dei tanti Clasicos, a me interessa solo vincere». E di emozioni se ne leggono poche negli occhi azzurri e gelidi

E di emozioni se ne leggono poche negli occhi azzurri e gelidi di Goi, 24 anni ma già sposato da due. Di origini basche, il giocatore venuto da Montevideo (sesto urugagio nella storia giallorossa) è l’ultimo regalo del compianto Franco Mancini a Zeman. L’ex del Foggia dei miracoli, poi divenuto a , lo scorso anno aveva visionato e parlato a lungo al boemo di questo 24enne famoso in patria anche per essere un pararigori (5 su 14) e considerato perfetto per il suo gioco vista la grande reattività nelle uscite e la propensione a giocare al limite dell’area che ricorda proprio Mancini. Zeman lo visionò in Dvd e non ebbe dubbi tanto che il suo arrivo a Roma ad agosto mise in discussione Stekelen- burg (in aria di Premier). Con l’olandese però nessun problema come spiega l’agente di Goi a Romagiallorossa.it: «C’è giusta competizione, ma il rapporto è sereno». A promuovere l’uruguaiano anche Cervone: «Ha coraggio, è sveglio. Ora deve confermarsi». Quale migliore occasione del derby?