LEGGO (F. BALZANI) - «Il calcio resterà per sempre larte dellimprevisto». A scriverlo è un grande scrittore uruguaiano, Eduardo Galeano. A provarlo sulla propria pelle sarà un suo connazionale: Mauro Goicoechea, portiere fino a 3 mesi fa semi sconosciuto al quale sarà affidata la porta in uno dei derby più delicati della storia della Roma. Linfortunio al polpaccio di Stekelenburg (ieri non si è allenato) e le buone prestazioni contro Parma e Palermo, lo promuovono come numero uno di una squadra che domenica conterà almeno altri 6 esordienti: Piris, Castan, Marquinhos, Balzaretti, Tachtsidis e Florenzi. Goicoechea sarà il secondo portiere uruguaia- no a prendere parte alla stracittadina di Roma (prima di lui Muslera) e non sembra mostrare particolari emozioni: «Sarà come uno dei tanti Clasicos, a me interessa solo vincere». E di emozioni se ne leggono poche negli occhi azzurri e gelidi
E di emozioni se ne leggono poche negli occhi azzurri e gelidi di Goi, 24 anni ma già sposato da due. Di origini basche, il giocatore venuto da Montevideo (sesto urugagio nella storia giallorossa) è lultimo regalo del compianto Franco Mancini a Zeman. Lex portiere del Foggia dei miracoli, poi divenuto preparatore a Pescara, lo scorso anno aveva visionato e parlato a lungo al boemo di questo 24enne famoso in patria anche per essere un pararigori (5 su 14) e considerato perfetto per il suo gioco vista la grande reattività nelle uscite e la propensione a giocare al limite dellarea che ricorda proprio Mancini. Zeman lo visionò in Dvd e non ebbe dubbi tanto che il suo arrivo a Roma ad agosto mise in discussione Stekelen- burg (in aria di Premier). Con lolandese però nessun problema come spiega lagente di Goi a Romagiallorossa.it: «Cè giusta competizione, ma il rapporto è sereno». A promuovere luruguaiano anche Cervone: «Ha coraggio, è sveglio. Ora deve confermarsi». Quale migliore occasione del derby?