IL MESSAGGERO (G. DE BARI) - Protagonista di tanti derby a Milano e Madrid, Arrigo Sacchi avrebbe voluto vivere in prima persona anche quello di Roma. «Quella dellOlimpico è decisamente una sfida molto più sentita sia rispetto a Milan-Inter, che a Real-Atletico. Sì, mi sarebbe piaciuto assaporare anche le emozioni
Rispetto a quello che incontrava da avversario, vede uno Zeman cambiato nel corso degli anni?
«Zdenek, che conosco molto bene, porta avanti sempre la sua filosofia calcistica, con i soliti pregi e i soliti difetti. E un allenatore coerente, che vuole comunque giocarsi ogni partita senza troppe alchimie tattiche».
Quale giudizio si è fatto di Petkovic?
«Non posso esprimere unopinione approfondita, in quanto lo conosco poco, però ha portato un calcio propositivo. E questo è stato un bel biglietto da visita per un tecnico nuovo del campionato italiano».
Pensa che Petkovic soffrirà lemozione dellesordio in una gara così importante?
«Mi pare un allenatore freddo e di buona personalità. Però una sfida così sentita, così intensamente vissuta dalle tifoserie come quella dellOlimpico, certamente lo farà emozionare un poco. Soprattutto quando le squadre saliranno dagli spogliatoi e ci sarà limpatto con lOlimpico pieno».
Come si presenteranno Roma e Lazio a questo derby?
«Sono due squadre che posseggono poche certezze e che, proprio dal grande appuntamento, cercheranno di avere delle conferme positive».
Come lo affronterà Zeman?
«Sono sicuro che cercherà di giocarselo fino in fondo, senza tatticismi, mettendo lo sviluppo del gioco davanti a tutto. Chiederà a suoi di scendere in campo con la solita mentalità offensiva, sempre alla ricerca della profondità e del gol».
E Petkovic che gara imposterà?
«La Lazio mi pare più compatta e solida, con una buona tecnica complessiva. Il tecnico biancoceleste, tenendo la squadra più bloccata, potrebbe sfruttare la qualità di alcuni elementi di maggiore spessore, come Hernanes e Klose».
A livello tattico, cosa dovrà fare la Roma per vincere?
«Proporre una manovra organica, basata sui movimenti sincronizzati dei reparti e dei singoli e prestare più attenzione alla fase difensiva. Se giocherà in questa maniera, avrà molte possibilità di conquistare i tre punti. Se, al contrario, si allungherà e, come ho visto fare a Parma, non avrà una difesa pronta a muoversi congiuntamente e stare più attenta, allora perderà il derby».
E la Lazio come dovrà giocare per far male alla Roma?
«Pressing continuo a centrocampo, non far ragionare il portatore di palla, controllo assiduo delle fasce e far inserire i centrocampisti per sfruttare le amnesie difensive dei giallorossi che ricorrono in ogni incontro, come confermano il numero dei gol subìti».
Si aspettava di vedere Francesco Totti tornare su questi livelli di rendimento?
«Il capitano è un calciatore di classe immensa. Con Zeman ha lavorato molto di più, inoltre ha ritrovato quella fiducia e quella stima che lo stanno facendo sentire importante e decisivo. Però è normale che giovani come Lamela e Osvaldo si mettano anche a disposizione di Totti che ha trentasei anni».
E rimasto impressionato dalla vena realizzativa di Miroslav Klose?
«Il nazionale tedesco era e resta tra i cannonieri più importanti a livello mondiale. In Italia si è rimesso in discussione, con assoluta professionalità e voglia di far bene, dimostrando di essere ancora integro e molto competitivo. Ha la freddezza e i colpi del campione: per lui parlano le cifre».
Che partita si aspetta di vedere?
«Un derby spettacolare, con una Roma un po meno spregiudicata del solito e una Lazio che darà lanima per far dimenticare la figuraccia di Catania. Due formazioni che, per evitare la crisi, dovranno assolutamente fare risultato positivo. Forse un po tattico nei primi minuti, ma poi con grande voglia di vincere da parte di tutti gli interpreti».
Chi potranno essere i principali protagonisti?
«Totti e Florenzi in casa Roma, Klose ed Hernanes per la Lazio. Florenzi è un calciatore che seguo da tempo, uno dei ragazzi più promettenti del calcio italiano, che sta impressionando per personalità e continuità di rendimento».
Chi vincerà domenica?
«La squadra che farà gol per prima».