IL MESSAGGERO - La stracittadina della Capitale ha regalato negli anni emozioni infi nite. Partite che sembravano chiuse che hanno subito una differente conclusione, rimonte improbabili e inaspettate, aneddoti e curiosità tra il serio e il faceto. Allo stadio Nazionale nel 1934, Lazio e Roma impattarono sul 3-3. Avvio da
Arriviamo al 26 febbraio del 1984. La Roma gioca sullo scudetto sul petto, la Lazio è appena risalta dalla Serie B. I pronostici sono tutti in favore della formazione del Barone Liedholm. Tuttavia la Lazio, grazie al suo fuoriclasse Vincenzo D'Amico, si ritrova dopo appena 24 minuti in vantaggio per 2 gol a zero. A questo punto, l'inerzia della gara cambia. La Lazio, arretra, la corazzata giallorossa avanza e prima del riposo accorcia le distanze con Agostino Di Bartolomei. Al 51° minuto ci pensa Tonino Cerezo a ristabilirà la parità.
29 novembre 1998. Spettacolare rimonta romanista. Al momentaneo vantaggio di Delvecchio ha risposto prima, Roberto Mancini con una doppietta, poi il matador Salas. In 4 minuti però prima Di Francesco, poi Totti, riportano il punteggio in parità. La rimonta più bella forse per i tifosi laziali è quella della stagione 2000-2001 derby di ritorno. La Roma avanti per 2-0 grazie ai gol di Batistuta e Delvecchio. La gara sembra ormai indirizzata, ma al 78° Nedved accorcia le distanze. La beffa per la formazione di Fabio Capello arriva al 95° quando Castromann tira fuori dal cilindro il 2-2 defi nitivo.